Meno conoscenza, più influenzabilità. Lo dimostra il PNAS di Stanford.

Quanto incide il nostro senso di soddisfazione sulle scelte politiche ?
E’ la domanda che si è posto il team del Dott. Mahlotra del dipartimento di Economia Politica dell’università di Stanford, oggetto di uno studio pubblicato negli atti dell’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti PNAS.

Lo studio evidenzia come informazioni irrilevanti rispetto alla reale performance del governo in carica influenzino la propensione al mantenimento dello status quo favorendo il voto per l’esecutivo corrente, in caso di eventi positivi, e sfavorendolo in caso di eventi negativi. Lo studio cita lavori precedenti ove è stato ampiamente dimostrato che la percezione del singolo influenza in modo diretto la valutazione degli eventi in senso globale.

Ad esempio, il fatto di incappare in un evento triste della vita fa apparire gli eventi tristi, in generale, come più frequenti di ciò che in realtà sono. Anche nella valutazione degli altri, studi appositi hanno dimostrato che individui con una buona percezione del sé considerano con maggiore attenzione gli aspetti positivi degli altri, viceversa, persone con un vissuto problematico tendono a considerare maggiormente le attitudini negative dei loro pari. In situazioni complesse ed incerte, l’effetto di “amplificazione” soggettiva è ancor più forte.

E’ dimostrato, inoltre, che più è positiva la sensazione del singolo e più propensione questi ha a ricordare gli eventi positivi della vita. Al contrario, peggiore è la sensazione contingente e più intensa è la persistenza degli eventi negativi nella memoria dell’individuo.

Questa realtà generale si riflette anche nella percezione degli eventi in materia di politica. Gli elettori che sono in uno stato mentale generalmente riferibile come positivo, tendono a dare maggior fiducia al governo in carica e ad interpretare favorevolmente le passate azioni dell’esecutivo, indipendetemente dal giudizio oggettivo. In particolare, le emozioni positive rendono gli elettori particolarmente soddisfatti dello status quo e, ovviamente, è valido il viceversa: emozioni negative aumentano la probabilità di cambiamento orientando il voto in direzione dell’opposizione.

Per verificare queste ipotesi, il team del Dott. Malhotra ha effettuato una serie di studi di correlazione tra i successi delle squadre locali di football americano nel periodo immediatamente antecedente alle elezioni e l’esito delle elezioni stesse. Tecnicamente parlando, il successo della squadra di football è irrilevante rispetto alla valutazione delle performance del governo in carica, condotta su criteri oggettivi. Eppure, il risultato dello studio riporta un aumento netto dell’ 1,61% di voti in favore dell’esecutivo corrente. Uno studio accessorio, condotto dallo stesso team, ha dimostrato che i risultati del campionato interuniversitario di pallacanestro NCAA del 2009, in particolare con riferimento ad esiti “a sorpresa” influenza l’approvazione dell’operato del presidente degli Stati Uniti.

Ulteriori esperimenti, condotti sempre nell’ambito dello studio, hanno dimostrato inoltre che il senso di benessere individuale influenza l’orientamento al voto al livello subconscio. E non solo: la consapevolezza dello stato mentale dell’individuo riduce drammaticamente questi effetti. E’ la prova che esiste una correlazione statistica tra la consapevolezza dei propri processi mentali e la predisposizione a lasciarsi influenzare.

In breve, che le persone meno consapevoli sono più influenzabili.

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