Il carisma influenza la nostra capacità di decisione. Studio dell'Università di Aarhus.

Navigando nel mare della rete, leggiamo questo interessante rapporto di Andy Coghlan, su NewScientist Life riguardo ad una ricerca sulla relazione tra il carisma percepito e le attività cerebrali. La ricerca del gruppo capitanato dal Dott. Schjoedt dimostrerebbe che le aree del cervello dedicate alla vigilanza e all’attenzione vanno in “shut-down”, si spengono per così dire, in persone portate a credere di essere in presenza di individui dotati di particolare carisma.

Uffe Schjoedt è un ricercatore del dipartimento di Studi sulla Religione dell’Università di Aarhus, in Danimarca. L’istituto universitario di Aarhus è l’unico in Danimarca ad occuparsi di Teologia, indirizzando lo studio delle religioni e dei fenomeni religiosi dal punto di vista interdisciplinare occupandosi non solo degli aspetti etici e religiosi propriamente detti, ma anche dei fenomeni religiosi dal punto di vista cognitivo. Abbiamo contattato il Dott. Schjoedt, il quale ci ha gentilmente inviato la sua pubblicazione. Il lettore interessato può scaricarla direttamente qui. In un post successivo esporremo nel dettaglio la ricerca descritta nell’articolo.

In sintesi, la ricerca evidenza come il sociologo Max Weber, nel 1922, aveva evidenziato l’importanza del fatto che il popolo associ “poteri speciali” al leader di riferimento. La ricerca condotta in materia di carisma, nelle varie accezioni, sembra proprio confermare le tesi di Weber. Lo studio di Schjoedt dimostra che la regione frontale del cervello viene disattivata, “spenta”, per così dire, in presenza di una persona il cui potere carismatico viene ritenuto “forte”.

Il cervello è un organo complesso e la scienza in questi anni sta facendo grandi passi nella comprensione delle sue funzioni. Allo stato attuale della conoscenza di questo incredibile agglomerato di materia organica è possibile identificare le varie aree cerebrali e le funzioni ad esse sottese. Di queste, la corteccia prefrontale – “executive network” – è responsabile dei processi di attenzione, concentrazione e di decisioni complesse come il calcolo e la risoluzione dei problemi.

In particolari stati, come l’ipnosi, è proprio la corteccia prefrontale ad essere disattivata. L’ipotesi di Schjoedt è che il meccanismo di disattivazione della corteccia prefrontale sia indotto dalla percezione di particolare carisma, sia che il leader sia politico, religioso o un genitore.

Ne riparleremo domani, entrando nel dettaglio dell’esperimento di Schjoedt.

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