L'esperimento di Aarhus sul carisma, ecco i risultati

Riprendianio il post di ieri per illustrare in dettaglio i risultati dell’indagine dell’Università di Aarhus sugli effetti del carisma.

L’esperimento del Dott. Schjoedt consiste in un campione di 18 credenti (Cristiani Pentecostali) e 18 non credenti, tutti giovani di età 30 anni o inferiore. I Cristiani Pentecostali hanno una estensiva pratica delle cosiddette “preghiere di intercessione”, ovvero preghiere effettuate, anche collettivamente, affinché la persona venga guarita sia spiritulamente che fisicamente.

All’inizio è stato somministrato un test ai due campioni per verificare il livello di credenza in Dio, nella possibilità di guarire mediante preghiera di intercessione, nell’esistenza di persone dotate di particolare “carisma” intercessivo (cioé del potere di guarire altri mediante preghiere) e nell’efficacia della preghiera attraveso radio e televisione. Su una scala da 1 a 10, il gruppo di credenti ha affermato di credere molto (voto maggiore di 8 ) e i non credenti di credere molto poco (voto minore di 3 ).

Sono stati poi selezionati tre diversi predicatori, maschi, tutti cristiani, per la lettura di 18 preghiere di intercessione da far ascoltare al gruppo campione in cuffia. Ai due gruppi è stato però detto che i predicatori erano divisi in tre categorie: un predicatore è stato riportato come semplice speaker, quindi non credente, uno come predicatore credente ed, infine, il terzo predicatore è stato presentato come avente particolari e provate capacità di guarigione mediante preghiera di intercessione. Al gruppo di non credenti è stato fatto ascoltare, invece, un discorso comune, avente stessa struttura,durata e intonazione delle preghiere.

Durante l’ascolto in cuffia entrambe i gruppi di credenti e non credenti sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale. E’ un test molto particolare che consente di misurare l’attività cerebrale mediante misurazione dei cambiamenti del contenuto di ossigeno nelle cellule cerebrali o tecnica del contrasto BOLD (Blood Oxygenation Level Dependent) che misura, appunto, il livello di ossigenazione dei tessuti. Tutte le cellule hanno bisogno di ossigeno per funzionare, o meglio traggono energia dall’ossigeno. Più l’attività cerebrale è intensa, più le cellule hanno bisogno di energia, più consumano ossigeno. E’ il motivo per cui gli apneisti che usano il training autogeno / ipnosi arrivano a tempi di apnea lunghissimi senza provocare danni al cervello che, nel frattempo, hanno mandato volutamente in stand-by tramite tecniche specifiche di rilassamento.

Al termine dell’ascolto, ai due gruppi sono stati somministrati due test. Il primo test relativo alla percezione del livello di carisma di ciascuno speaker. Il gruppo di credenti ha assegnato un grado di carisma basso allo speaker presentato come non credente, medio a quello presentato come credente ed alto allo speaker presentato come avente poteri speciali. I non credenti hanno assegnato un livello di carisma basso a tutti e tre gli speaker.

Nel secondo test, è stato richiesto ai due campioni di valutare quanto era avvertibile la presenza di Dio nei tre speaker. Il gruppo credente ha assegnato una percezione divina allo speaker ritenuto non credente bassa ed alta / altissima per gli altri due. Il gruppo non credente, ovviamente, bassa in tutti e tre gli speaker.

E’ interessante ribadire che tutti e tre gli speaker sono credenti nella stessa misura e che, quindi, il gruppo credente ha assegnato un maggior carisma ed ha avvertito una maggior presenza di Dio proprio al predicatore che era stato presentato loro come dotato di poteri speciali. In buona sostanza, autosuggestionandosi.

Ma come è possibile una differenza nella valutazione così marcata ? La risposta viene data proprio dal test di risonanza funzionale. Nel gruppo non credente, a prescindere dal livello di religiosità associato allo speaker, non si è evidenziata alcuna variazione di attività cerebrale in risposta a ciascuno dei tre speaker. Nel gruppo di credenti, invece, il tasso di inibizione della corteccia prefrontale è tanto maggiore quanto più lo speaker è ritenuto dotato di speciali “poteri di intercessione”. In tutte le misurazioni condotte nella ricerca è risultato che, se lo speaker è ritenuto dotato di poteri speciali, il livello di inibizione della corteccia prefrontale è massimo. E, ricordiamo, la corteccia prefrontale è quella destinata ai processi di attenzione, di valutazione e di calcolo complesso.

Il solo fatto che il predicatore fosse stato presentato, in un contesto scientifico quindi ritenuto “inappuntabile”, come dotato di poteri speciali ha indotto una suggestione tale nel gruppo di credenti da inibire i processi mentali di valutazione. Il Dott. Schjoedt commenta questi risultati osservando che un fenomeno simile è stato riscontrato in ricerche condotte su soggetti in stato di ipnosi. E’ interessante notare, continua il Dott. Schjoedt, che questo fenomeno può replicarsi in tutte le situazioni sociali dove la relazione di fiducia nella controparte è preponderante, come ad esempio nelle relazioni con medici, insegnanti, genitori, ma anche produttore-consumatore e con leader politici. Studi precedenti dimostrano che questa condizione è tanto più presente quanto maggiore è il livello di rilassamento del soggetto.

In definitiva la ricerca di Schjoedt ha dimostrato che il solo fatto che ad un soggetto credente sia presentato un individuo come dotato di carisma, nelle condizioni predisposte nell’esperimento, produce da un lato la diminuzione di attività dell’area cerebrale destinata ai processi di valutazione, attenzione e risoluzione dei problemi e dall’altro faccia percepire al soggetto un maggior carisma e, contemporaneamente, una maggior presenza di Dio.

Si ringrazia il Dott. Schjoedt e il suo team per la cortese disponibilità.

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