Il binomio corpo-mente: come il botulino ci impedisce di provare emozioni

A Natale, Scientific American ha pubblicato un articolo nella sezione Mind&Brain che merita un po’ di attenzione.

L’articolo condensa una serie di sperimentazioni, oggetto di ricerche nel corso degli anni immediatamente passati, che sembrano indicare come le sensazioni fisiche siano determinanti non solo per la comprensione di concetti astratti, ma anche per influenzare la nostra capacità di giudizio e percezione.

L’unione corpo-mente non è solo unidirezionale, e cioé con la mente che “comanda” il corpo affinché questo serva da strumento per esprimere i propri stati d’animo. Accade anche il viceversa, e cioé che il corpo svolge un ruolo determinante nell’influenzare le percezioni e le valutazioni della mente.

Non è un caso che usiamo termini precisi per rendere oggettivi concetti astratti, come ad esempio il tempo o le sensazioni emotive. Ci sentiamo infatti “sollevati” quando una situazione difficile si risolve, diciamo che guardiamo “indietro” al passato ed in “avanti” al futuro, diamo un “caloroso” benvenuto ad un amico, e così via.

In altri termini, abbiamo bisogno di costruire una immagine fisica di concetti astratti, che altrimenti faticheremmo a comprendere. Al contrario, sederci su una sedia dura e scomoda mentre teniamo un negoziato difficile ci rende meno efficienti nella gestione della situazione mentre, viceversa, scaldare l’ambiente prima di un incontro amoroso rende il nostro carattere più morbido, tollerante ed accomodante.

L’articolo riporta una serie di ricerche piuttosto interessanti. Il dott. Fritz Strack dell’Università di Wurzburg in Germania ha ad esempio dimostrato che il semplice atto di modificare la postura facciale modifica i nostri sentimenti. Se facciamo il “grugno”, riusciamo ad arrabbiarci, se ci sforziamo di sorridere, alla fine ridiamo, e così via.

Una ricerca del 2009, del team di neurologi di Bernhard Haslinger del politecnico di Monaco ha dimostrato come le persone che hanno subito iniezioni di botulino ai muscoli della fronte sono caratterizzate da un grado minore di reazione emotiva. Come a dire che il blocco dei muscoli, veicolo d’espressione di una emozione, produce di converso il blocco dell’emozione stessa.

Gli psicologi Chen-Bo Zhong dell’Università di Toronto e Katie Liljenquist della Northwestern University hanno dimostrato nel 2006 che un campione di persone a cui viene chiesto di ricordare un comportamento poco edificante, tende ad usare parole correlate al concetto di “lavare” e “sapone”. Insomma, sporchi fuori, sporchi dentro. E’ uno dei motivi per cui nei quartieri degradati la tendenza a delinquere è maggiore.

Un esperimento del 2010 il team di psicologi di Gün Semin dell’Università olandese di Utrecht ha dimostrato come un campione di persone tenda ad inclinarsi – fisicamente – di qualche millimetro in avanti o indietro parlando del tempo al futuro e al passato, rispettivamente.

Anche l’apprendimento è influenzato in modo positivo dalla possibilità di esprimere fisicamente concetti astratti. Il team del Dott. Glenberg ha dimostrato che un gruppo di bambini cui è consentito manipolare giocattoli o immagini correlati alla materia in corso di apprendimento, impara con più facilità. Il metodo Montessori si basa anche su questo principio: i bambini imparano prima e meglio se usano materiale appositamente progettato per rendere tangibili i concetti complessi.

Noi italiani siamo famosi in tutto il mondo per essere dei grandi gesticolatori, che sia questo il segreto della nostra arte e inventiva ?

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