L’informazione come diritto universale: il Movimento Open

La rivoluzione del Software Libero, grazie alla visione di Richard Stallman, ha davvero cambiato il mondo. L’idea di fornire una licenza libera, che apra le porte della conoscenza umana alla comunità globale, si è dimostrata di una potenza incredibile.

Un vero terremoto che ha creato le condizioni per la nascita di un nuovo orientamento culturale secondo cui le opere di intelletto sono di proprietà del genere umano e nobilitano la collettività: nasce il Movimento Open. Sistemi operativi, programmi, conoscenza e informazione rappresentano valori universali che l’individuo ha pieno diritto di fruire.

Una delle conseguenze di questo pensiero è la necessità di abbattere le barriere legali e tecniche che impediscono l’accesso all’informazione. Quindi il Movimento Open è presto arrivato a convolgere persino le istituzioni governative di tutto il mondo, che hanno riconosciuto il diritto del cittadino di accedere ai dati e ai processi inerenti alla Pubblica Amministrazione.

E’ il progetto Open Data, secondo cui le risorse digitali gestite dai governi devono essere complete, cioé costituite da tutte le componenti che servono per diffonderle e trasmetterle, aggiornate, accessibili, costituite su una struttura non proprietaria che tutti possono comprendere ed utilizzare, libere da licenze, riutilizzabile, liberamente ricercabile tramite i motori di ricerca e permanenti, cioé sempre disponibili al cittadino.

Ma lo tsunami del Movimento Open non finisce ovviamente qua, definendo uno scenario globale di sviluppo strategico verso l’Open Government, che consiste nel rendere l’amministrazione pubblica “open”, appunto, cioé accessibile al cittadino in tutte le sue componenti. Il messaggio di Barack Obama in tema di Open Government è chiarissimo: le istituzioni devono essere collaborative, partecipative e trasparenti. Collaborative perché il cittadino ha il diritto ad avere il supporto delle istituzioni quando tenta di accedere alle informazioni di cui ha bisogno, partecipative perché al cittadino sia riconosciuto il diritto ad essere ruolo attivo dell’istituzione, e trasparenti, cioé tale da rendere facilmente accessibile l’informazione che consente al cittadino di comprendere e valutare le scelte degli amministratori.

Open Data e Open Government saranno i prossimi temi caldi di questo decennio, teneteli a mente perché sono un importante metro di valutazione della effettiva modernità di un paese. E, se gli Stati Uniti come sempre trainano l’evoluzione culturale, in Italia le iniziative in tema di Open Government fioriscono già in questi mesi.

Insomma, una volta tanto, l’Italia non sta a guardare.

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