Mah-Jong !!!

Alcuni di voi avranno conosciuto il gioco del Mah-Jong come solitario da giocare al computer. Eppure, il Mah-Jong è un gioco d’azzardo diffusissimo in estremo oriente, con variazioni in ogni paese: Cina,  Giappone, Hong Kong, Singapore.

La leggenda vuole che il gioco sia ispirato ad una vicenda risalente al 560 a.C., quando il pescatore Sz dell’antica città di Ningpo, incontrò un passero sul fiume Yung. La pesca scarseggiava e il passero indicò a Sz la direzione del mare. Affascinato dall’apparizione, Sz seguì le indicazioni del passero e incontrò altri quattro pescatori in una capanna. Sz convinse i pescatori a seguirlo, promettendo una pesca miracolosa.

La piccola compagnia si imbarcò su una giunca di bambù, ma fu colta da una tempesta. I quattro minacciarono di uccidere Sz, che si risolse a distrarli inventando un nuovo gioco, ispirato al passero, e intagliò 108  tesserine di bambù. Con questo sotterfugio, distrasse gli amici ed ebbe salva la vita. Il gioco piacque tanto che i cinque decisero di chiamarlo ma-tsiang, cioè passero. Si dice che lo stesso Confucio, nato pochi anni dopo, si interessò al gioco e ne divenne un grande giocatore.

Il gioco del mah-jong è molto simile alla scala quaranta e, nella variante principale, conta 144 tessere divise in tre semi numerati da 1 a 9 (bambù, caratteri, cerchi), quattro venti (nord, sud, est, ovest), tre draghi (rosso, verde, bianco), quattro fiori e quattro stagioni. Ciascuna tessera, tranne i fiori e le stagioni, è riprodotta in quattro esemplari identici. Ancora oggi, l’asso di bambù raffigura un passero.

All’inzio del gioco i giocatori dispongono le tessere secondo uno scenografico muro di quattro lati di due file da 36 tessere l’una, sovrapposte. Ciascun giocatore rappresenta un vento: nord, sud, est o ovest.

Est lancia i dadi e determina il lato di apertura della breccia sul muro, il giocatore del vento corrispondente lancia ancora i dadi e identifica il punto da cui, ciascun giocatore, pesca a turno quattro tessere fino a pescarne 13. Est ne pesca 14 e apre il gioco scartando. Dal muro vengono isolate 20 tessere, il muro delle pedine proibite, da cui si pesca solo per cambiare fiori, stagioni o quando si fa poker.

Il gioco procede con ciascun giocatore che pesca dal muro e scarta una tesserina, a meno che non chiuda. Si possono pescare gli scarti degli altri giocatori solo a patto che si abbiano in mano due tessere identiche. Se dovesse capitare che due giocatori si contendono una tessera, allora si dimostra che uno dei due chiude. E, per questo, ha la precedenza.

Le combinazioni ammesse sono tris (pong), cioè tre tessere uguali, poker (kong), cioè quattro tessere uguali, o scala, cioè tre tessere dello stesso seme (chow). Vince, urlando Mah-Jong ! (woo), chi realizza una combinazione di quattro tris, poker o scale più una coppia: si vince sempre pescando la quattordicesima tessera. Il gioco è d’azzardo perché Est paga e riscuote sempre doppio. Tris o poker di draghi, del proprio vento o il proprio fiore e stagione raddoppiano il punteggio e i raddoppi sono cumulabili.

Chi chiude riscuote sempre e gli altri giocatori si corrispondono la differenza, in denaro, corrispondente al punteggio in mano al momento della chiusura. Cumulando tre raddoppi, ad esempio, il punteggio si moltiplica per due alla terza, cioè 8. Potete ben immaginare quanti soldi girino grazie ai raddoppi.

La strategia di gioco è piuttosto sofisticata: mah-jong è infatti congegnato per far si che più veloce si tende alla chiusura e meno punti si realizzano. Il giocatore deve scegliere quindi il giusto compromesso tra velocità di chiusura e punti in mano, quindi soldi da riscuotere. Si può giocare a bloccare il gioco, cioè a rendere patta la partita o a favorire la chiusura di un giocatore che ha un punteggio più basso del nostro, per incassare così la mano.

Il Mah-jong in Italia si è diffuso agli inizi del ‘900, nel riminese, per poi conoscere un progressivo declino e, ad oggi, è giocato da un numero ristrettissimo di persone. Insomma, sta a noi farlo rivivere ! Il divertimento è assicurato.

 

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5 risposte a Mah-Jong !!!

  1. Vi scrivo per segnalare che in Romagna, e in modo particolare a Ravenna, da decenni è viva una forte tradizione ludica legata al Mah-Jong, al punto che si sono sviluppate sia una serie di regole locali che un propria produzione.
    A Ravenna, d’inverno, nei bar, nei circoli e nelle abitazioni si gioca con regolarità, e d’estate la passione si sposta in spiaggia, nei bagni, divulgando la conoscenza ai turisti che frequentano i nostri lidi.
    Statisticamente, il Mah-Jong è molto apprezzato dalle giocatrici e non è raro vedere tavoli composti da sole donne.

    • LidiMatematici scrive:

      Grazie Gianluca ! Da camperista non mancheró di passare a trovarvi. Ma le regole sono quelle del libro di Zama o giocate una variante ?

  2. Non ho avuto modo di leggere il libro di Zama e quindi mi è impossibile fare affermazioni a riguardo. Posso invece dire che la norma dai noi è giocare con 2.000 punti con MahJong massimi di 200/400 punti.

    • LidiMatematici scrive:

      Grazie Gianluca, le regole del libro sono quelle descritte in questo articolo. Dagli elementi che mi dai vedo che sono le stesse del ravennate, con pagamenti arrotondati ai 10 punti, 20 punti per la chiusura, 30 se senza scale e 2, 4, 8, 16, 32 per poker o tris di palle di centro o testa, chiamate o pescate.

  3. Terenzio scrive:

    Trattandosi di gioco d’azzardo, suppongo si giochi a soldi… Dunque ufficialmente è proibito? Oppure esistono anche siti online dedicati al mah-jong analogamente a quanto avviene per il poker?
    Come mai poi questa inusuale diffusione in Romagna?
    Da noi penso di non averlo mai visto, anzi, credo di averlo sentito nominare solo in qualche film e/o fumetto.

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