Il metodo rivoluzionario di Maria Montessori (parte 1)

In occasione del sessantesimo anno  dalla morte di Maria Montessori, il 6 maggio scorso, alcuni giornali hanno dedicato un certo spazio ad un metodo che ha destato e continua a destare polemiche e voci contrastanti: il Metodo Montessori.

Il metodo è stato criticato, da subito, come eccessivamente permissivo e poco efficace. In effetti, Maria Montessori ha letteralmente rivoluzionato la concezione della scuola ordinaria, costruendo un metodo di apprendimento basato su fondamenta scientificamente molto ben radicate ma decisamente lontane dalla cultura imperante. Eppure,  a oltre un secolo dall’istituzione della prima classe, i risultati sono eclatanti: i Montessoriani, cioé i bambini istruiti secondo il metodo Montessori, non hanno mancato di stupire l’umanità. Sono Montessoriani, tanto per fare esempi, gli ideatori di Google, Amazon e Wikipedia. Tre realtà che, in perfetta linea con l’insegnamento montessoriano, hanno stravolto i canoni convenzionali e cambiato, letteralmente, il mondo.

Ma cosa ha di tanto speciale il metodo Montessori? Nel mio piccolo, da Montessoriano, vale sicuramente la pena lasciare una testimonianza.  Ho frequentato le scuole Montessori, dalla materna all’elementare, alla Casa dei Bambini Montessori di Viale Spartaco, a Roma. Ho avuto la fortuna di frequentare una scuola diretta da Flaminia Guidi, allieva diretta di Maria Montessori.

Per darvi una idea di chi fosse stata Flaminia Guidi, questo video è assolutamente perfetto.

Se dovessi riassumere con un aforisma l’intero metodo, sceglierei sicuramente:

aiutami a fare da me

Spiega Maria Montessori che, questa, è la richiesta che ogni bambino espone silenziosamente agli adulti, da sempre. L’idea alla base del metodo è, infatti, che il bambino vada lasciato libero di esplorare il suo mondo, con la certezza che ci sia un impulso imperscrutable in lui che lo spinge verso l’apprendimento in modo da realizzare il massimo potenziale dell’uomo che sta cullando. In questo senso, la curiosità del bambino è il vero motore dell’apprendimento che, se lasciato “girare” senza interferenze, porterà il bambino a sviluppare al massimo tutto lo spettro delle proprie capacità. Va da sé che una parte imprescindible del processo di apprendimento è strettamente legata alla libertà di chiedere il perché delle cose e, inevitabilmente, a trovare un percorso alternativo.

Ma questa è solo una parte dell’intero quadro. A Venerdì.

 

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