Il metodo rivoluzionario di Maria Montessori (parte 2)

Ma dov’è la novità del Metodo Montessori, in cosa sarebbe così rivoluzionario?

Il metodo prevede che gli insegnanti assecondino, ovviamente guidandolo, il flusso di curiosità e il percorso di istruzione sviluppato dal bambino stesso. Ciò significa che alla scuola Montessori il ruolo dell’insegnante è molto più simile a quello di un supervisore. Una caratterizzazione del tutto diversa  rispetto alla comunicazione unidirezionale ordinariamente messa in atto nelle scuole ordinarie.

Ogni studente è libero di scegliere sugli scaffali, alla sua portata, il materiale con cui desidera studiare nei giorni successivi. Il materiale didattico svolge un ruolo centrale nella formazione Montessori: il bambino ha a propria disposizione una serie variegata di strumenti di apprendimento, come la “grande divisione”, le frazioni in legno, materiale audiovisivo di riferimento, e così via. Ogni bambino sceglie il lavoro che ritiene più adatto per lui in quel particolare momento e lo persegue in perfetta autonomia e senza soluzione di continuità fino a portarlo a termine. E incredibile vedere bimbi di 7, 8 o 9 anni, continuare a lavorare in classe invece di andare fuori a giocare con i propri compagni.

Tutti gli spazi sono a misura di bambino, tavoli, armadi, sedie, tutto è ideato e messo in opera in modo tale che venga abbattuta qualsiasi barriera che renda difficoltoso l’accesso ai materiali. I bambini non passano la giornata seduti a guardare l’insegnante, non esiste cattedra. I bimbi si dispongono nello spazio a loro disposizione nel modo che più li facilita, spontaneamente.

Il messaggio rivoluzionario di Maria Montessori è che i bambini tendono ad imparare  naturalmente, non sono affatto pigri. Ma anche, che hanno bisogno di imparare secondo i  propri bisogni, e una volta che questi bisogni vengono riconosciuti, è impressionante vedere come i bimbi continuino a lavorare anche più sodo degli adulti. Basta guardare un Montessoriano all’opera: la sua concentrazione, dedizione e pulsione all’apprendimento sono semplicemente sconvolgenti.

Da alcune parti, sono state sollevate obiezioni sulla capacità del Montessoriano di lavorare per la comunità. Così, ovviamente, non é. Sono i bambini a servire alla mensa. Gli stessi bambini si occupano delle pulizie della classe, a fine giornata. E non è affatto insolito che, alla fine di un lavoro particolarmente lungo, i bambini di una classe convochino una conferenza su un argomento specifico, tenuta di fronte a tutto il resto della scuola.

La Montessori è a tempo pieno e, si badi bene, l’apprendimento è estremamente efficace pur senza voti né compiti a casa. Si, avete capito bene: i bambini imparano tutto ciò che serve, e anche di più, senza mai svolgere compiti a casa, per tutti e cinque gli anni delle elementari né essere classificati tramite il sistema ordinario dei voti.

La mia esperienza di Montessoriano è decisamente positiva. Certo, finite le elementari, l’impatto con la scuola media ordinaria è stato molto forte. Ma il bagaglio Montessoriano è ancor più forte. Oggi, a 42 anni, i vantaggi di questo metodo nel mondo del lavoro e negli interessi personali, come in parte potete leggere in questo blog, sono innegabili. Il segreto è nell’approccio imparato alla Montessori: scegliere un lavoro dallo scaffale, divertirsi e continuare a lavorarci su fino a quando il lavoro non è terminato. Con la fiducia di essere liberi di osservare, sperimentare, verificare e tentare strade alternative. E, quando il lavoro è terminato, andare anche oltre.

L’innovazione, con una mentalità del genere, arriva praticamente da sé. Una volta che il Montessoriano studia il proprio materiale, è inevitabile che “colleghi i punti” e che capisca come il materiale e le informazioni a disposizione possano essere usati o non usati per risolvere il problema in modi alternativi e più efficienti. E’ l’intima certezza del Montessoriano di avere il permesso di manipolare il materiale e di utilizzarlo, comporlo e presentarlo in modo alternativo, che regala una marcia in più verso l’innovazione.

Ancora oggi, lavoro, studio, scelgo le attività del mio tempo libero come facevo alla Montessori. Con la differenza che, da uomo adulto, lo scaffale da cui posso scegliere è il mondo intero.

A Lunedì, concluderemo questo piccolo ciclo di post sul Metodo Montessori con una testimonianza … proveniente nientemeno che dal passato.

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