Leggere i grafici (parte 1)

A partire da oggi dedichiamo un breve ciclo di post ad un argomento importantissimo: i grafici. Saper leggere un grafico, oggi, è  fondamentale per sviluppare una adeguata capacità di prendere decisioni. Su LidiMatematici ne abbiamo pubblicati a iosa ma, curiosamente, non ci siamo mai soffermati a spiegare cos’è un grafico, come si costruisce e, soprattutto, come si legge.

I grafici sono strumenti essenziali per rappresentare fenomeni del mondo reale. Ogni evento infatti può essere rappresentato attraverso misure, e le misure – numeri, naturali, relativi, reali o complessi – possono essere rappresentate in forma grafica, appunto.

La rappresentazione fornita da un grafico consente a noi esseri umani, di intuire eventuali schemi, ripetitività o fenomeni intrinsecamente contenuti nel fenomeno oggetto di analisi. Ecco perché saper leggere un grafico, oggi, è di estrema importanza.

Per semplicità trattiamo i grafici a due dimensioni, cioè corredati di due assi, uno in orizzontale e l’altro in verticale. Ciascun asse del grafico rappresenta una variabile e il grafico consente di mettere in relazione le due variabili oggetto di analisi.

Si possono costruire diversi tipi di grafico. Un tipo di grafico molto utilizzato in matematica è il grafico a punti:

 

Nel post precedente abbiamo mostrato un grafico a punti che mette in relazione gli anni (asse orizzontale) con un indice di crescita di offerta, domanda e prezzi dei beni alimentari. Il grafico a punti si costruisce disegnando un punto per ogni coppia corrispondente. Questo grafico riporta tre sequenze di valori, quindi rappresenta tre grafici in uno solo.

Interpretiamolo: nell’anno 1997 abbiamo avuto un valore di offerta di beni alimentari, domanda e prezzo pari a 100. Scorrendo i valori del grafico, nel 2011 vediamo che offerta e domanda si attestano intorno al valore di 110, mentre il prezzo supera il 200. Ogni grafico può essere quindi interpretato grazie alla immediata rappresentazione visiva che fornisce. I punti, collegati insieme, forniscono una indicazione dell’andamento delle misure in corso di analisi.

Un altro tipo di grafico è il grafico a barre, molto usato in statistica per rappresentare quantità di elementi distinti. Il grafico a barre consente di comprendere, con una rapida occhiata, come si distribuisce un fenomeno in varie categorie. Nei grafici a barre l’asse orizzontale riporta le categorie e l’asse verticale la misura.

Questo grafico, ad esempio, illustra il costo annuale pro capite del parlamento per abitante dei vari paesi. Le categorie, in questo caso, sono i paesi e la misura è in dollari.

 

La rappresentazione grafica consente di cogliere immediatamente gli aspetti di maggior interesse del fenomeno in analisi, nel caso specifico, il grafico evidenzia il dato oggettivo del costo dei parlamentari italiani, fino ad oltre cinque volte che non negli altri paesi. Il grafico che vi propongo proviene da uno studio brasiliano, ed è tutto dire.

Nel post successivo concluderemo con  grafici a tortaistogrammi.

 

Share
Questa voce è stata pubblicata in Teoria e Pratica e contrassegnata con , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Una risposta a Leggere i grafici (parte 1)

  1. Pingback: Leggere i grafici (parte 2) | LidiMatematici

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *