Tabella comparativa IMU seconda casa per tutti i comuni italiani

Con l’IMU siamo alle strette finali, il 17 dicembre scade la seconda rata e, ormai lo sappiamo, sarà tutt’altro che indolore. E, non a caso, anche la definizione delle modalità di pagamento, delle aliquote e delle scadenze ne risente. In questo post, oltre a fare un piccolo riassunto della vicenda IMU, ci concentriamo sull’impatto dell’IMU sui possessori di seconda casa.

Dopo innumerevoli peripezie è stato deciso di far corrispondere l’IMU in due o tre rate, una calcolata con aliquota base, per prima e seconda casa, con scadenza 30 giugno, e la seconda di conguaglio con le aliquote effettive stabilite da ogni comune, variabili tra il valore dell’aliquota base per la prima e seconda casa più (o meno) il tre per mille. La facoltà di rateizzare in tre tranche è stata concessa solamente per le prima casa,con una rata intermedia a settembre.

Ricordiamo che l’IMU si calcola come segue:

IMU = Base Imponibile (rivalutata del 5%) x Coefficiente di Rivalutazione x Aliquota

L’aliquota base per la seconda è pari al 7,6 per mille e i comuni italiani possono aumentare o diminuire l’aliquota per un importo massimo pari al 3 per mille. A quanto risulti, non ci sono casi di diminuzione e, da bravi istigatori alla conoscenza, non possiamo far altro che proporre una tabella con prospetto riepilogativo di tutte le aliquote applicabili, dalla minima alla massima (la rendita catastale è già rivalutata del 5%).

Tabella IMU seconda casa per tutti i comuni (clicca per ingrandire)

La tabella, che non riporta gli arrotondamenti, propone varie aliquote, dalla minima pari al 7,6 per mille alla massima consentita, pari al 10,6 per mille e, cioé, l’1.06%. Per leggere il valore giusto dalla tabella è necessario sapere quale aliquota verrà effettivamente applicata dal proprio comune. La tabella riassume l’importo totale dell’IMU da versare per l’intero anno e serve come riferimento per avere una idea complessiva dell’esborso, decisamente importante, che ci attende. Secondo una statistica in collaborazione con l’ANCI, l’Associazione dei Comuni Italiani, l’aliquota media applicata sarà pari all’1,037%, la colonna evidenziata dalla tabella.

Ad esempio,  per una tipica seconda casa al mare di piccole dimensioni da 600€ di rendita catastale (dopo la rivalutazione del 5%), si pagheranno 955,50€. A dicembre andrà corrisposta la differenza tra questa quota e quanto già pagato a giugno scorso.

L’IMU pesa, eccome, ed è già boom di vendita di case, soprattutto per quelle famiglie che si trovano beni ereditati dai genitori e dai nonni e che non dispongono di liquidità sufficiente. Gli effetti paiono essere drammatici, senza esagerazione. E’ prevedibile un aumento degli affitti per rientrare dei costi e, certamente,
l’oneroso conguaglio dell’IMU peserà così tanto sulle nostre tredicesime da ridurre sensibilmente il gettito dell’IVA, conseguenza ulteriore del calo dei consumi.

Pane e cipolle, amici miei, ma lo stato va risanato. A patto, però, che i nostri sacrifici siano compensati da una presa di consapevolezza su chi e come ha causato questo stato di cose. In modo da non ripetere l’errore di dare fiducia alle persone sbagliate.

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