Vaggio al Tempio Shaolin: oggi è possibile grazie all’associazione Shaolin Quan Fa

shaolin_2012_01_square Abbiamo parlato tempo addietro dell’Associazione Shaolin Quan Fa, diretta dal Maestro Shi Yan Hui, monaco Shaolin di 34a generazione, nato nel 1980 in Cina nella provincia di Henan.

Il Maestro Yan Hui, a soli otto anni, muove i primi passi nel Kung Fu presso il tempio Shaolin come discepolo dell’Abate Shi Yong Xin. Oggi è una figura di spicco del Kung Fu che, grazie al duro lavoro quotidiano dei monaci guerrieri del tempio, ha maturato una conoscenza eccezionale delle tecniche del Kung Fu (Luo Han Quan, Da Hong Quan, Xiao Hong Quan), delle 18 armi, dello stile dell’ubriaco (Zui Gong Fu), degli stili degli animali (Serpente, Tigre, Scimmia, Mantide Religiosa, Aquila), della  meditazione, della disciplina per la salute del corpo (Ba Duan Jin e Yi Jin Jing), nonché tecniche interne ed esterne (Nei Wai), dello Shaolin Moderno e del Sanda (combattimento Cinese).

Dall’esperienza di diffusione della cultura Shaolin in vari eventi internazionali, resi in 190_9025_in_nomeforma “occidentale” in veri e  propri spettacoli come “La Ruota della Vita” e “Shaolin a Xiong Feng”, assieme all’Abate Shi Yong Xin il maestro Shi Yan Hui ha portato non solo un indubbio prestigio alla tradizione Shaolin, ma anche fondato le basi per la diffusione della cultura Shaolin. Si può dire che l’associazione Shaolin Quan Fa, di fatto, porta il tempio Shaolin in Italia.

Stiamo parlando di una istituzione importantissima: il tempio di Shaolin è il corrispondente della nostra Basilica di San Pietro di cui l’Abate Shi Yong Xin ne è il Papa. Il tempio Shaolin è l’espressione di una cultura millenaria. Fondato nel 495 d.C. ai piedi del lato occidentale del monte Songshan, nei pressi Dengfeng, nella provincia dello Henan, per volontà del decimo imperatore Xiaowen della dinastia dei Wei del nord (386-557), il Tempio è una importante opera di celebrazione della natura. Tempio Shaolin significa infatti “Tempio della folta foresta della Montagna Shaoshi” ed è nato essenzialmente per preservare la cultura buddista. Il primo Abate di Shaolin Batuo (Buddhabhadra) si dedicò infatti alla traduzione e alla conservazione delle scritture buddiste ed alla loro diffusione mediante predicazione alle centinaia di suoi seguaci. Un monaco indiano, figura fondamentale del buddismo, si insediò in seguito presso il tempio di Shaolin: Bodhidharma. Si narra che Bodidharma abbia attraversato il fiume Yangtze su di una canna e che trascorse nove anni in meditazione nella caverna del picco Wuru, dando così inizio alla tradizione cinese del Chan (Zen) nel Tempio di Shaolin. Bodhidharma venne onorato come il primo Patriarca del Buddismo Chan regalando, contemporaneamente, l’indiscusso prestigio al Tempio Shaolin di costituire sia il punto di origine del Buddismo Chan che la culla del Kung Fu.

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E’ comprensibile, quindi, guardare a questo importantissimo processo di contaminazione culturale con grandissimo interesse, ed è grazie all’incessante lavoro di mediazione interculturale del Maestro Shi Yan Hui e alla lungimiranza dell’Abate Shi Yong Xin che oggi non solo è possibile praticare il Kung Fu tradizionale in un numero sempre crescente di palestre in Italia, ma anche di andare a studiare il Kung Fu proprio nella sua culla di origine. Shi Yan Hui organizza, ed è con grande onore che mi trovo a divulgare questa importantissima attività, un viaggio studio di due settimane a Shaolin nel mese di Agosto 2013. Il programma è davvero nutrito e merita un occhio attento: i primi due giorni sono infatti dedicati alla visita di Pechino, della Città Proibita e della Grande Muraglia, per poi proseguire per il Tempio con un nutrito programma di allenamento e meditazione.

-> Vai al programma di viaggio al Tempio Shaolin

 

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