Il grande travaglio della Teoria Eliocentrica (parte 2)

copernicoSiamo rimasti, al post precedente, alla stesura del De revolutionibus orbium coelestium, l’opera di Copernico, in cui il brillante scienziato polacco proponeva il modello eliocentrico del sistema solare. Non a caso si dice ancor oggi “Rivoluzione Copernicana”: per la prima volta, dopo migliaia di anni, si tornava a parlare di un modello con il sole al centro e la terra, con tutti gli altri pianeti, a girare intorno. Era una posizione pericolosissima, perché avrebbe destato sicuramente le ire della Santa Inquisizione. Per questo motivo il suo collaboratore Andrea Osiander aveva opportunamente scritto nella prefazione che si trattava di un modello meramente matematico, ma non necessariamente aderente alla realtà.

Fu un’ottima idea: la mistificazione apportata al pensiero di Copernico con la prefazione “addolcita” e la dedica formale al papa Paolo III misero probabilmente il testo al riparo dall’inquisizione per qualche decennio. A fare le spese della portata rivoluzionaria della teoria eliocentrica fu invece il malcapitato Galileo Galilei, che propose l’impostazione matematica di Copernico come modello fisico del reale corredandola da innumerevoli osservazioni sperimentali. L’illustre pisano venne denunciato nel 1614 da Tommaso Caccini, tuonando dal pulpito di S. Maria Novella a Firenze, contro “certi matematici”, che osavano riprendere proprio le teorie copernicane. Il frate in forza all’ordine dei Domenicani, assieme ai Gesuiti, si occupava di “tutelare” la cultura scientifica e teologica.  La storia è tristemente nota: Galileo fu rinchiuso nel carcere di Arcetri e costretto ad abiurare.

La teoria Eliocentrica verrà confermata dal lavoro di Keplero, cui dobbiamo le tre leggi galloway-ewing-sir-isaac-newtonfondamentali per il calclo del moto dei pianeti, valide con buona approssimazione ancor oggi. Nel 1687 Isaac Newton confermò e rese più precise le leggi di Keplero, nel suo modello di Gravitazione Universale.

A Keplero e Newton non dobbiamo solamente importanti risultati in campo astronomico: per la produzione dei modelli i due brillanti matematici fecero fare un balzo avanti al calcolo matematico che si rivelerà fondamentale per i secoli a venire, sviluppando le teorie dei logaritmi neperiani, il calcolo diffenrenziale. Il tutto ebbe impatti rivoluzionari anche sulla fisica, che vanno sotto il nome di meccanica classica. Grazie al loro lavoro l’uomo ha prodotto macchine meravigliose dagli usi più disparati e rivoluzionato l’aspetto del pianeta nell’arco di duecento anni.

 

SISTEMA_SOLARE_3

La Chiesa Cattolica non ebbe certo un buon rapporto con i due illustri scienziati: la madre di Keplero fu accusata di stregoneria e Newton di congiura massonica, sebbene entrambi avessero una propria visione e credessero, diciamo a modo loro, in Dio. Galileo è stato riabilitato nel 1992 da Papa Giovanni Paolo II, dopo circa 400 anni e Copernico, dopo 500 anni, ha finalmente trovato pace in una sepoltura che non lo nascondesse al pubblico.

Oggi, le nostre navicelle spaziali usano le leggi della fisica che questi eroici protagonisti della scienza hanno avuto la forza di regalare all’umanità intera.

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