Mare da Morire

boa2Fine della piccola pausa estiva per il blog, una vacanza a base di relax, mare, escursionismo e attività subacquee. Non prive, purtroppo, di una nota di brivido. Ogni anno la cronaca estiva si crogiola negli immancabili incidenti in mare, spesso con conseguenze gravissime. Lo scenario è quasi sempre lo stesso: barche che investono subacquei o semplici amanti dello snorkeling. Identica la dinamica, con la barca che “inavvertitamente” si avvicina troppo al malcapitato bagnante, il quale nonostante i disperati tentativi di fuga viene investito, risucchiato dalle eliche del natante.

Eppure la legge (D.M. 5/10/99 n. 478) è chiarissima e prevede obblighi che non lasciano ombra di interpretazione. Il subacqueo deve, infatti:

– portare con se il pallone segna sub

– rispettare il divieto di balneazione nei corridoi di ingresso ed uscita dei natanti, segnati dalle apposite boe

I natanti devono, invece:

– navigare a motore a non meno di 300m dalla costa (500m in alcune zone)

– navigare entro i corridoi di avvicinamento a velocità inferiore a 3 nodi

– entro 1 km di distanza dalla costa, limitare la velocità a 10 nodi

– mantenersi a 100m dalla boa segna sub

Con queste poche e semplici regole si potrebbe evitare la consueta mattanza estiva di subacquei, eppure è prassi quotidiana di attracchi selvaggi sulla costa da parte di natanti di tutti i tipi, senza alcun rispetto dei bagnanti a riva – e peggio ancora di subacquei in apnea o con autorespiratore. La foto che vi propongo è stata scattata da me personalmente a Marina di Camerota, si vede una barca a vela che naviga a motore a velocità sostenuta (basta guardare la scia), passando accanto ad un isolotto frequentatissimo da bagnanti a meno di 100 mt dalla costa, ed una seconda barca che si avvicina a motore  puntando direttamente una bagnante, addirittura in piedi a qualche metro dalla riva. In un contesto del genere, che si ripete ad ogni ora del giorno, l’incidente è quanto di più probabile.

barca_bagnanti copia

Una pericolosissima situazione a Marina di Camerota (SA) – clicca per ingrandire 

Anche l’impegno delle forze dell’ordine è sicuramente da migliorare: ho segnalato la faccenda alla Capitaneria di Porto, la quale è passata solo dopo qualche giorno, ma si è impegnata a controllare  le canoe a noleggio – abbordandole letteralmente – che  fossero dotate di salvagente. Intanto, il gran premio delle barche che sfrecciavano, ormeggiavano, ripartivano dalla costa e dall’isolotto proseguiva indisturbato.

Se vi va, magari condividete questo articolo, è – letteralmente – una goccia nel mare ma, tant’è …

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