Il Protocollo di Milano

CFNforum2013Il Protocollo di Milano non è il titolo di un nuovo thriller, ma una importante iniziativa di Barilla Center for Food & Nutrition: un vero e proprio think-tank mirato a proporre concrete iniziative basate su un approccio multidisciplinare alla nutrizione. Non si può parlare di alimentazione e nutrizione, secondo Barilla CFN, senza porle in relazione con le tematiche strettamente correlate di economia, medicina, sociologia e ambiente.

La quinta edizione del Barilla CFN Forum, appena conclusa a fine novembre, rappresenta sicuramente un momento importante, perché l’attenzione alla relazione tra cibo e pianeta diventi patrimonio di tutti. Sappiamo che il 30% del cibo servito a tavola non viene consumato e finisce nella pattumiera, mentre centinaia di milioni di persone in tutto il mondo muoiono di fame. Il forum appena trascorso ha cercato di rispondere a questa contraddizione con un insieme di linee guida che va sotto il nome collettivo di “Protocollo di Milano”.

Occorrono principi  chiari, nonché una organizzazione conseguente e coordinata tra i cosiddetti “paesi sviluppati”, perché il sistema alimentare globale sia sostenibile. Garantire un sistema alimentare sostenibile significa porre fine agli sprechi alimentari, interrompere l’uso preponderante (e prepotente) di terra ed acqua per destinare le colture alla produzione di biocarburanti, piuttosto che di cibo destinato alla popolazione. Spezzare il circuito dello squilibrio nell’accesso agli alimenti che vede paesi sviluppati tendenzialmente obesi e paesi in via di sviluppo ove si muore di fame.

Non è retorica: serve veramente il contributo di ognuno di noi. E il Protocollo di Milano aiuta non solo il singolo a cambiare le proprie abitudini, ma anche i governi, a porre in atto iniziative concrete e, soprattutto, coordinate e condivise perché l’alimentazione sia davvero sostenibile. Per tutti.

La parola chiave è partecipazione, ma è altrettanto importante un solido approccio ed una chiara volontà nel modificare le nostre abitudini. Come? Innanzitutto combattendo gli sprechi, non solo alimentari, ma energetici in generale. I paesi sviluppati devono fare di tutto per ridurre la propria impronta ecologica, cioé il consumo di risorse naturali destinate alla sopravvivenza. E’ necessario contenere le risorse che consumiamo, e basta davvero poco. Spegnendo le luci ad esempio quando non è necessario, parcheggiando l’automobile a qualche metro dalla destinazione, adottando quando possibile mezzi alternativi come la bicicletta. Insegnando ai nostri figli che il consumo di cibi di stagione è benefico non solo per noi, ma per tutto il pianeta. A servirsi del solo cibo che si intende realmente consumare.

L’elenco sarebbe lunghissimo e, sicuramente, la nostra coscienza è in grado di guidarci con molta accuratezza, quando si tratta di individuare i nostri stessi comportamenti che potremmo migliorare. Nel frattempo, vi invito a dare un occhiata al Forum Barilla CFN e a … partecipare!

->Vai al form Barilla CFN

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