Quando la pubblicità è assordante: l’esperimento di LidiMatematici

pubblitvE’ una scena che si ripete ormai in tutte le case, e a tutte le ore, putroppo: allo stacco pubblicitario del nostro film o telefilm preferito, il volume si impenna improvvisamente, invadendo forzatamente la nostra casa. Quella che sembrava una semplice impressione, si sta rivelando una vera e propria certezza. Il volume durante le pause pubblicitarie è talmente alto che ci costringe ad abbassare. Eh già, ammesso che abbiamo il telecomando a portata di mano. Se invece, come spesso capita, siamo indaffarati nelle faccende di casa il frastuono ci coinvolge inesorabilmente.

Eppure la diffusione di spot e televendite a volume più alto rispetto alla normale programmazione è espressamente vietata dal Testo Unico della Radiotelevisione, articolo 4, lettera C, comma 1. Violare tale disposizione è apertamente illecito, come espressamente ribadito il 21 luglio 2006  dall’Authority garante delle Comunicazioni. La delibera recita testualmente il divieto di:

diffondere messaggi pubblicitari e televendite con una potenza sonora superiore a quella ordinaria dei programmi definita in base ai parametri tecnici ed alle metodologie di rilevamento determinati dall’Autorità con apposito provvedimento.”

Al di là degli aspetti legali, in un paese civile come dovrebbe essere l’Italia queste pratiche sono sicuramente da stigmatizzare. Per un blog come LidiMatematici è di sicuro interesse pubblicare in un post apposite  misurazioni per verificare se e quanto il volume è superiore durante gli stacchi pubblicitari. Ed è proprio quello che ci accingiamo a fare, e che abbiamo fatto.

Abbiamo posto un microfono ad un metro dalla televisione, impostata ad un volume di ascolto medio basso, e misurato il volume in decibel (dB) durante il passaggio dal blocco pubblicitario a quello di un film, in  un orario a caso (primo pomeriggio nel week-end). Questo esperimento, che andrebbe ripetuto nel tempo, restituisce un quadro decisamente desolante che, purtroppo, conferma la nostra impressione: il volume è effettivamente più alto, e non di poco.

La rilevazione è stata presa misurando il volume degli ultimi stacchi pubblicitari prima della ripresa del programma,  il grafico seguente riporta il volume misurato campionato alla frequenza di 8 hz, cioè misurando il volume del segnale otto volte al secondo.

VolumePubblicita

Volume rilevato tra pubblicità e normale programmazione (clicca per ingrandire).

La linea in blu mostra il volume rilevato, in dB. La linea in rosso è invece costruita usando un modello di interpolazione polinomiale, che semplifica la lettura dei dati, restituendo il valor medio tra i picchi.

Il parlato e la musica, infatti, presentano picchi di oscillazione tra un minimo ed un massimo e si innestano nel rumore ambiente. Il rumore ambiente è rilevabile dai picchi inferiori, e si attesta nelle pause tra i blocchi pubblicitari e la normale programmazione a circa 40db, il livello che si riscontra una stanza con i rumori quotidiani, nel primo pomeriggio domenicale. Dal grafico si osserva che il valor medio del volume, durante la pubblicità, si attesta tra i 60 ed i 65dB, con picchi a sfiorare i 70dB. Una differenza di 3db non deve sembrare poca, perché corrisponde ad un raddoppio del volume.

Quando riprende la normale programmazione, il volume si appresta a ritornare a livelli normali, con una media di circa 54db. L’impressione dell’aumento di volume è purtroppo confermata dall’importante aumento delle medie, che passano dai 54dB della normale programmazione ai 60dB ed oltre dello stacco pubblicitario. Una differenza di 6db è considerevole: corrisponde ad un aumento del volume pari a 4 volte.

La figura che segue mostra i livelli di volume in un intervallo temporale più ampio:

pubbli_vs_film

è chiaramente evidente il salto di volume tra blocchi pubblicitari (linea media in rosso) e normale programmazione (linea media in verde). Osservando l’intera figura,  il volume che si riscontra durante la normale programmazione, appositamente tenuto medio-basso, è molto moderato e si attesta a poco più di 50db. I picchi che si ascoltano durante la programmazione pubblicitaria, invece, possono arrivare fino a 70db.Un volume considerevole, comparabile ad esempio a quello riscontrabile in una stazione ferroviaria.

Ciò che è particolarmente fastidioso è l’impressionante differenza di volume tra l’ambiente, 40 dB ed i picchi durante la programmazione pubblicitaria, 70dB. La bellezza di 30 dB di differenza è sufficiente a trasformare la calma di un salotto nel caos di Milano Centrale!

Insomma, a poco vale tenere il volume della televisione basso, perché durante la pubblicità si alza considerevolmente, almeno quattro volte il volume normale e con picchi ben maggiori. Esperimenti analoghi andrebbero ripetuti in altre fasce orarie, come ad esempio la programmazione per bambini ed estesi tenendo conto del livello medio di volume per spot pubblicitario. Dalle prime rilevazioni si osserva, infatti, che il volume medio di ciascuno spot è diverso, in parte sicuramente dovuto alle specifiche impostazioni in fase di ripresa ed edizione, ma in parte anche al montaggio in trasmissione.

 

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2 risposte a Quando la pubblicità è assordante: l’esperimento di LidiMatematici

  1. PAOLA PELOSI scrive:

    Vi pregherei di controllare i decibel dello spot che sta passando in questi giorni sui canali Mediaset riguardante Adriano Celentano e il suo rock economy, anche lo scorso anno stessa storia, volume altissimo ben diverso da tutte le altre pubblicità! Grazie

  2. Carlo F ATZENI scrive:

    Chi potrebbe fare qualcosa per i volumi troppo alti negli spot si internet?

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