Diventare geni col metodo Polgar

Judit_The_Look_PolgarAi non adetti ai lavori il nome Polgar dirà sicuramente poco, eppure Laszlo Polgar, psicologo dell’educazione ungherese e scacchista ha condotto un esperimento che, curiosamente, è stato tenuto in sordina e lo è ancor oggi. Quale migliore occasione per raccontarlo?

Polgar afferma un principio che, davvero, potrebbe cambiare il mondo: il genio non è una caratteristica della nascita ma può essere coltivato attraverso l’allenamento. Già noto nell’ambiente scacchistico per aver studiato ed analizzato in gran dettaglio varianti e problemi di grande interesse per il nobile gioco, prima ancora di aver avuto figli aveva scritto Bring Up, Genius! un libro in cui presentava un metodo di insegnamento volto a … “svegliare” il genio potenziale che è in tutti noi.

Laszlo Polgar, in seguito divenuto padre di tre bambine, Susanna, Sofia e Judit Polgar ha applicato questo metodo e i risultati sono stati non solo in linea con quanto aveva annunciato nel proprio libro, ma anche talmente eclatanti, che alcuni dei detrattori del “metodo Polgar” paragonarono apertamente Laszlo Polgar al Dottor Frankestein. In un documentario trasmesso dalla TV istraeliana, il metodo Polgar è stato definito come “uno dei più incredibili esperimenti della storia dell’educazione umana”.

Laszlo Polgar ha pensato il suo metodo ben prima di diventare padre, conducendo innanzitutto uno studio statistico comparativo su 400 grandi figure della storia umana, da Socrate ad Einstein. Le conclusioni di questa analaisi possono sembrare davvero una sbruffoneria, ma Polgar ha affermato apertamente che “qualsiasi neonato in buona salute può essere educato a diventare un genio”. L’idea di Polgar passa attraverso l’osservazione di un fatto comune a tutte le grandi biografie: esiste un tema, un soggetto, una materia di studio che viene indirizzata e coltivata con assiduità fin da molto piccoli, in modo però molto prossimo ad esser totalizzante.

Così, nel 1965 Laszlo Polgar sostiene un lungo scambio epistolare con una insegnante di lingua straniera, di nazionalità Ucraina, Klara. Nel carteggio traccia un metodo pedagogico e concorda, pianificandolo letteralmente a tavolino, il modo in cui educherà i propri figli. Dalla coppia nascono tre bambine, che vengono educate in casa secondo il “Metodo Polgar”. Klara e Laszlo hanno, per formazione, una grande dimestichezza con le lingue e e gli scacchi e così decidono che queste saranno le “materie” su cui educheranno assiduamente Susanna, Sofia e Judit, con attenzione particolare al Re di tutti i giochi.

Ottenuta l’autorizzazione a tenere ed educare i figli in casa, l’esperimento Polgar inizia con la primogenita Susanna, nata nel 1969. A dispetto del piccolo appartamento, casa Polgar viene presto invasa da libri sugli scacchi, con tutto, ma proprio tutto quanto si sapesse dall’antichità ad oggi, archivi sull’analisi di partite, cronache dei campionati del mondo eccetera. Certo, bisogna attendere che Susanna impari a leggere, ed infatti dall’età di soli 4 anni la bimba assorbe in tempi incredibilmente rapidi questa enorme mole di informazioni. A 4 anni e mezzo Laszlo e Klara portano la bimba Susi al circolo scacchistico e questa, senza batter ciglio, straccia letteralmente tutti i soci del club, veterani delle 64 caselle inclusi. Susanna non solo acquisirà il titolo di Grande Maestro Internazionale, prima donna al mondo, ma si laureerà Campione del Mondo nel 1996, rimanendo in carica per ben tre anni.

Polgar sisters 3Sarà stato un caso e Susanna avrà avuto un particolare talento, direte voi, ma anche le altre due sorelle Sofia, e Judit, nate nel 1972 e 1976, acquisiranno precocemente il titolo di Grande Maestro Internazionale. Judit si laureerà Grande Maestro ad appena 15 anni e Sofia, a soli 14 anni, sarà la star assoluta di quello che, nel mondo scacchistico, passerà alla storia come il “Sacco di Roma”, stracciando in un torneo grandi maestri col punteggio di otto e mezzo su 9, il massimo consentito, e l’incredibile punteggio ELO di 2735. La più grande performance nella storia degli scacchi. Nientemeno. Judit Polgar è, oggi, prima nel ranking mondiale.

A quanti si aspettano il classico stereotipo del genio-brutto-ma-intelligente-con-un-sacco-di-problemi non resta che l’amara delusione: Susanna, Sofia e Judit  non sono solo dei veri geni, ma anche e decisamente carine. Ragazze normali, insomma: Susanna racconta, in un’intervista del 2008, di aver vissuto l’esperienza dell’apprendimento degli scacchi come un meraviglioso e sereno percorso di scoperta, vissuto in un modo molto rilassato e naturale. Parole confermate appieno dalle sorelle Sofia e Judit.

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4 risposte a Diventare geni col metodo Polgar

  1. Gennaro stammati scrive:

    Il libro non è tradotto in italiano ,non si è capito il metodo,mi piacerebbe saperlo

  2. Gennaro Stammati. scrive:

    Il metodo polgar Non ho capito come funziona,il libro Bring up deve essere tradotto in italiano

  3. Bobz scrive:

    Susan non è mai stata ‘Campione del mondo’ bensì ‘Campione del mondo FEMMINILE’. Judith, ancora, ha ottenuto il miglior rating FEMMINILE.

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