Sette

Cry_of_the_Masses_WWW-VACHAL-CZTranquilli, non sto dando i numeri, ma parlo di un fenomeno sociale che imperversa al livello planetario, con forme ed assetti sempre simili, riconducibili ad uno schema comune. Una setta, come insieme di persone che persegue un fine comune, attraverso una visione peculiare e caratteristica, di suo, non è certo da stigmatizzare a priori, in quanto va sempre fatta salva la libertà di scelta dell’individuo.

Vale la pena analizzare, tuttavia, le caratteristiche salienti del meccanismo di setta, perché presentano tratti comuni che, invece, sono da considerare molto attentamente. Trattandosi di un fenomeno sociale diffuso in tutto il mondo, e che si ripete in vari periodi con meccanismi più o meno analoghi, è importante identificare per tempo quei sintomi che, alla fine, possono portare a problemi nel lungo termine.

Ed ecco gli elementi fondanti delle sette:

1. Necessità dell’individuo di risolvere un problema personale. La condizione avvertita dall’individuo può essere anche originata da un fenomeno collettivo che si riflette comunque sul singolo, in modo così forte da essere sentito come impellente, tanto urgente da essere letteralmente improrogabile. L’individuo soffre per la propria condizione e percepisce uno stato di disagio – dato ad esempio dall’assetto politico del paese, un grave lutto, depressione, etc – che non può più sopportare.

2. Proposizione di un percorso di consapevolezza, attraverso i principi di pensiero ed azione identificati e coltivati attraverso la stessa setta. L’adesione alla setta costituisce un tentativo di soluzione per l’individuo perché fornisce, almeno apparentemente, principi e linee guida in grado di indirizzare e risolvere gli elementi di  impellenza che hanno spinto la persona ad aderire o, quantomeno, di alleviare l’urgenza.

3. Necessità di intermediazione. La setta ha un vertice, solitamente costituita da un leader o da un ristrettissimo gruppo di persone, che detiene la visione e detta le regole di azione e pensiero della comunità di adepti. Queste regole sono sempre definite ed espresse in modo apparentemente vantaggioso per l’individuo, in modo da servire a risolvere l’urgenza percepita dall’adepto. Sia essa provocata da un problema personale (ansia, paura, depressione) o sociale (assetto politico, condizioni socio-economiche), è il leader o il gruppo dominante ad avere la visione necessaria per risolverla. Il leader detta, quindi, le regole e queste vanno seguite alla lettera.

4. Semplificazione del messaggio. La soluzione del problema proposta dal leader è sempre estremamente semplice, spesso riassunta da uno slogan breve e conciso da ripetere parossisticamente, un po’ come un mantra. In questo modo è possibile attrarre una base sempre più ampia di adesioni, a prescindere dal livello culturale degli adepti. Il messaggio per penetrare nella comunità deve essere semplice, anche se non necessariamente chiaro nei contenuti: è sufficiente una breve frase, uno slogan ripetuto sempre con le stesse modalità, sia sorriso che rabbia servono benissimo allo scopo, purché condotte in modo consistente nel tempo.

5. Tecnica di estromissione. Il gruppo interiorizza le regole del leader e non sono ammesse deroghe. Dubbi, incertezze, deviazioni non sono tollerate. O dentro o fuori il gruppo, senza deroghe.

6. Verticalizzazione del profitto. Nella setta la “base” degli adepti concorre in termini di pensiero ed azione tutta nella stessa direzione, grazie al principio di estromissione precedente. Grazie a questo fatto, il leader o gruppo dominante riesce rapidamente a capitalizzare il frutto del lavoro dell’intera comunità, convogliando verso l’alto. E’ il passaggio cruciale e il centro del meccanismo di funzionamento delle sette. In alcuni casi ad essere capitalizzato è il frutto del lavoro degli adepti, che vengono indotti a rinunciare ad ogni compenso per il lavoro fatto o a ridurlo al minimo, prestando così la propria opera per una frazione del compenso che sarebbe giusto percepire. In altri casi si spingono gli adepti a frequentare “corsi” di livello e costo sempre crescente, o ad acquistare materiale prodotto dalla stessa setta. Ci sono poi le forme più moderne, come l’induzione ad utilizzare prodotti o servizi in gestione allo stesso gruppo dominante, come ad esempio la fruizione di un sito web, l’acquisto di merchandising specifico e variazioni sul tema, sempre ed invariabilmente mirate ad accentrare le risorse prodotte verso il gruppo dominante.
E’ con questi pochi strumenti che si costruisce il Cerchio Magico. Invariabilmente accadono due fenomeni: il leader o gruppo dominante acquista potere e ricchezze e gli individui ne soffrono. Chi si rende conto di essere schiacciato dal meccanismo della setta e inizia a sollevare anche leggeri dubbi viene estromesso, con grande sofferenza, e il Cerchio Magico, così, si rinnova.

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