Siamo tutti Charlie, a parole

toutestperdonneE’ un momento estremamente delicato per la democrazia, inneggiare allo scontro di civiltà è quanto di più deleterio si possa fare e, certamente, rema in direzione di chi vuole – nei fatti – questo stato di cose.

A leggere i social network, in questi giorni, viene veramente la pelle d’oca. Perché la reazione di tanta, troppa, parte della società “civile” sembra allinearsi né più e né meno al clima di violenza che, già da tempo, è stato deliberatamente fomentato. Quando il vicino di casa riscopre inni del ventennio ed usa frasario violento, certo qualche domanda dovremmo porcela.

Davvero incomprensibile la posizione di chi sositiene che non giova ricordare che le prime vittime degli attentati di Parigi sono gli stessi musulmani: era musulmano il poliziotto morto a Parigi.

Facile, facilissimo invocare la sospensione del trattato di Schengen che, lo ricordiamo, sancisce la riduzione dei controlli all’interno dello Spazio di Schengen, in buona sostanza gli stati afferenti alla comunità Europea. Restituirebbe unicamente una Europa meno libera, che arranca nei trasporti, e con un rischio terrorismo invariato.

Ancor peggio sarebbe acuire i respingimenti alle frontiere, che aggiungerebbe semplicemente tragedia a tragedia, è bene ricordare i numeri dell’operazione Mare Nostrum, che ha salvato, ad oggi, quasi centomila vite.

Folle l’idea di cacciare i musulmani, come se servisse veramente a risolvere il problema del terrorismo. Con lo stesso metro gli Stati Uniti avrebbero dovuto cacciare tutti gli Italiani con la scusa dell’infiltrazione mafiosa.

A chi invoca la Guerra Santa, giova ricordare che l’adesione a questi scontri di massa è, da sempre, uno strumento che serve  alle oligarchie per spingere le popolazioni ai margini a perseguire i propri interessi. Una onda lunghissima che è iniziata con i movimenti xenofobi in Italia, culminata con gli scontri di piazza a Tor Sapienza.

Impossibile non notare la contraddizione di chi invoca la libertà di espressione, compresa la satira, per poi censurare informazione e satira in Italia, come è accaduto con Luttazzi, Santoro, Biagi, Guzzanti.

E’ bene ricordare che l’assalto agli extracomunitari di Tor Sapienza a Roma, fu voluto dagli stessi personaggi che su quegli extracomunitari si arricchivano, ed era strumentale allo spostamento della struttura e alla realizzazione di ulteriori, ingenti profitti.

E’ bene ricordare  le parole dell’UCOII, Unione delle Comunità Islamiche d’Italia:

Demoni criminali perfettamente addestrati e spietati hanno perpetrato oggi una spaventosa strage contro la redazione del noto giornale satirico “Charlie Hebdo” a Parigi.
Dodici persone hanno perso la vita, giornalisti e vignettisti oltre a due agenti di polizia.
Non abbiamo nessun bisogno di dissociarci, niente come questa prassi assassina è estraneo alla nostra religione e alla nostra etica e pratica civile e tuttavia vogliamo esprimere, oltre alla costernazione, cordoglio e la vicinanza alle famiglie delle vittime, anche la nostra rabbia nei confronti di chiunque abbia pianificato e messo in atto questo sanguinoso atto criminale.
L’augurio che esprimiamo è che i molti milioni di musulmani di Francia e d’Europa non subiscano l’ennesima ingiusta criminalizzazione e che quanto prima venga fatta piena luce sulla drammatica vicenda.

Queste sono parole di chiara condanna, senza se e senza ma.

E’ bene allora ricordare che la tensione sociale è tutt’altro che destabilizzante. Anzi: è lo strumento principe per la stabilizzazione di un paese. E’ stato così negli anni ’70, con le stragi inpunite di Piazza Fontana, del treno Italicus, di Piazza della Loggia a Brescia, della Stazione di Bologna, e così via in un rivolo di sangue dove a pagare furono gli stessi italiani e a capitalizzare furono i poteri forti. Con un PC che si avvicinava pericolosamente alla soglia del 35%, e al sorpasso sulla DC, ridimensionato anche grazie a questi fatti drammatici.

Non si tratta di teoria del complotto, si badi bene: nessuno sostiene che l’attacco terroristico di Parigi sia stato organizzato da fantomatici gruppi deviati. E’ innegabile, tuttavia, che di questo attacco gioveranno soprattutto le destre di tutta europa, trascinate dal populismo imperante.

Le dichiarazioni di Giuliano Ferrara “è guerra di religione chi non lo capisce è un coglione” e di Matteo Salvini “Posso farvi una domanda, voi avete paura?” e poi “Non voglio che i miei figli vivano nella paura”. Sono la chiara testimonianza che a soffiare sul vento della paura si guadagna in consensi.

Ora, in un paese dove, e cito lo studio del linguista Tullio De Mauro, solo il 20% della popolazione adulta italiana è in grado di usare la lingua italiana come strumento che fornisca

“gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea”

è  davvero orribile constatare come a capitalizzare questa mostruosa strage di Parigi, siano non solo gli interessi forti di un sedicente terrorismo islamico, ma anche   i poteri forti di chi tiene le redini economiche, politiche grazie alle disparità sociali. Non dimentichiamolo, a breve abbiamo elezioni in Europa, soprattuto nei paesi più a rischio come Grecia ed Italia. Sono disposto a scommettere un ritorno di fiamma delle fazioni politiche  più intolleranti e xenofobe, senza – purtroppo – il minimo dubbio.

 

(Immagine: (C) Charlie Hebdo)

Share
Questa voce è stata pubblicata in Cittadinanza attiva, Redazionale e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *