Umberto Eco, Numero Zero: autoplagio e tanti dubbi

Foto 10-03-15 08 53 33Amici, eccomi di nuovo “alive&kicking” e con computer alla mano. Innanzitutto grazie ancora per l’apprezzamento che dimostrate, proprio pochi secondi fa il blog ha superato i duemilioni e quattrocentomila pageview. Grazie, davvero.

In questi giorni ho terminato la lettura di Numero Zero, il nuovo romanzo di Umberto Eco, edito da Bompiani. Uno spietato manuale di cattivo giornalismo, una radiografia dei meccanismi della costruzione della macchina del fango e di come sia perfettamente sintonizzata per parlare alla pancia del paese, quella parte di Italia ben dipinta dal linguista di Tullio De Mauro e di cui abbiamo largamente parlato in questo blog.

Il libro merita sicuramente di esser letto, tuttavia suscita una serie di dubbi e perplessità sulla originalità dei contenuti che un blog di istigazione alla conoscenza non può non evidenziare. Andiamo diretti al primo, un evidente auto-plagio da un’opera dello stesso Umberto Eco, Secondo Diario Minimo, sempre edita da Bompiani nel 1992.

Il capitolo VI di Numero Zero, pag. 73 a partire dalla frase:Foto 10-03-15 09 12 29

Ce ne sono sedici, da non confondere con l’autentico Ordine Sovrano Militare e Ospitaliero di San Giovanni (…)

è praticamente identico al capitolo “Come diventare Cavaliere di Malta” di Secondo Diario Minimo” a partire da

(…) diffusa dall’autentico Ordine Sovrano Militare e Ospitaliero di San Giovanni (…)

come è possibile osservare nelle immagini a destra, fotografia della copia di Numero Zero da me acquistata subito dopo l’edizione a gennaio 2015 e la preview di Secondo Diario Minimo offerta diaminII_1gratuitamente in presa visione da Google Books (Clicca sulle immagini per ingrandire).

I due capitoli scorrono di pari passo, con minimi rimaneggiamenti di frasi, fino a pagina 75 del romanzo, che termina con la frase:

(…) Gran Maestro e ierofante dell’Ordine massonico universale di rito orientale antico e primitivo di Memphis e Misraim riuniti.

laddove Secondo Diario Minimo differisce unicamente per le maiuscole:Foto 10-03-15 09 24 14

(…) Gran Maestro e Ierofante dell’Ordine Massonico Universale di Rito Orientale Antico e Primitivo di Memphis e Misraim Riuniti.

Sembrerebbe, ma non sono riuscito a reperire questa intervista, che sul Venerdì di Repubblica lo stesso Eco avrebbe dichiarato che il romanzo è frutto di rimaneggiamenti di contenuti prodotti nel tempo, ma è davvero difficile accettare che venga ripresentato lo stesso contenuto, rivendendolo al pubblico due volte e capitalizzando l’indiscussa fama e importanza dello scrittore.

D’altronde, sulla copertina c’è scritto “Romanzo” a chiare lettere, non “saggio” o “seconda edizione”, tantomeno è disponibile una bibliografia nello stesso libro che – detto per inciso – costa 17€ quindi neanche pochissimo.

A dirla tutta, quando si prende in mano il nuovo romanzo, è impossibile non notare la differenza macroscopica sia in numero di pagine, sia nell’aumento della grandezza dei font che nella riduzione dei margini rispetto ai romanzi precedenti. Insomma, si ha la netta sensazione di un prodotto editoriale volutamente mirato a raggiungere a fatica la soglia piscologica delle duecento pagine.

Anche la lettura del romanzo non aiuta certo a fugare questi dubbi. La narrazione appare come una cucitura di una storia portante appositamente enfatizzata da digressioni, come quella dei Cavalieri di Malta che abbiamo visto essere presa da Secondo Diario Minimo, e quella – che lascia altrettanti dubbi – sulle ultime ore di vita di Mussolini, autopsia inclusa, ma anche sulla morte di Giulio Cesare, l’arresto di Mario Chiesa e l’elenco interminabile di caratteristiche tecniche dei primi bolidi automobilistici degli anni ’90, nonché gli scherzi di redazione a base di una lunga serie di motti di spirito.

Tutti questi contenuti appaiono letteralente innestati nella narrazione e cuciti a forza nello stile di Umberto Eco, con sottili differenze che non sfuggono al lettore abituale e che lasciano un po’ interdetti.

Foto 10-03-15 09 59 24Un’altra doccia fredda al lettore arriva infatti a pagina 104 del romanzo, dove inizia la digressione esageratamente ampia e poco funzionale alla storia:

(…) e il 18 aprile 1945 Mussolini abbandona il lago di Garda e arriva a Milano dove si rifugia in prefettura (…)

con queste due brutte congiunzioni di fila. Un paragrafo che prosegue, come potete leggere voi stessi dall’immagine a sinistra a deciso doppio filo con la pagina di WikipediaMorte di Benito Mussolini, paragrafo La fuga di Milano a Dongo:

Mussolini abbandona il 18 aprile 1945 l’isolata sede di Palazzo Feltrinelli a Gargnano, sulla sponda occidentale del lago di Garda, e si trasferisce a Milano, dove arriva in serata prendendo alloggio nella prefettura;

si badi bene, la storia è storia, e lungi da me avanzare la sola idea di plagio qui, certo è che paragrafi e flusso di concetti scorrono però in modo abbastanza simile – cuciti indissolubilmente dalla Storia, che è una e resta una. Però qui abbiamo a che fare con Umberto Eco, non certo con uno stagista alle prime armi. Avendo voglia e tempo, nelle pagine che seguono si trovano altri stralci che lasciano lo stesso amaro in bocca, e non è certo qui mia intenzione passare a setaccio l’intero romanzo, ma tant’è.

Anche il verbale dell’autopsia di Mussolini, a pagina 141, è integralmente reperibile in rete – e riportato nel libro più o meno così come è, come deve essere ed è giusto che sia, sta di fatto che “allunga il brodo” di altre 5 pagine.

Quello che, detto francamente, mi disturba, è che un romanzo confezionato in questo modo, posto sul mercato a prezzo pieno è difficile da sostenere. E’ un momento molto particolare della storia italiana, questo, dove i massimi vertici delle istituzioni stanno lavorando in modo neanche troppo velato ad aumentare i già chiari vantaggi, privilegi e disparità sociale di cui godono.

Capitalizzare così il proprio nome, da parte di un luminare come Umberto Eco, certo, non aiuta ad alleviare le pene di un paese che fatica appena a mantenersi in vita.

-> Vai alla preview di Secondo Diario Minimo

-> Vai alla Morte di Benito Mussolini su Wikipedia

-> Vai al verbale di Autopsia di Benito Mussolini

 

(In foto: U.Eco, Numero Zero, (C) Bompiani 2015)

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Una risposta a Umberto Eco, Numero Zero: autoplagio e tanti dubbi

  1. Calabrone scrive:

    Beh… non mi pento di averlo comprato dal “vecchietto” (il mio spacciatore di libri nuovi a metà prezzo)

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