Un residuo di Guerra Fredda (elettronica): il radar Over The Horizon

noticias11_haarpB1Vi sembrerà incredibile, ma ad oltre un quarto di secolo dal crollo del Muro di Berlino, la Guerra Fredda produce ancora i suoi echi. Praticamente gli unici ad accorgersene siamo noi radioamatori, perché nelle nostre frequenze, come la banda dei 18 Mhz, di tanto in tanto appaiono segnali intensissimi che interferiscono con le nostre trasmissioni.

Vale la pena, tuttavia, spendere un post su un tema interessante dal punto di vista tecnologico, il Radar Over the Horizon o OTHR. La settimana scorsa uno di questi segnali è apparso, coprendo praticamente una intera porzione di frequenze radioamatoriali  tra i 18.155   e i 18.175 kHz (kilo Hertz).
Il grafico del segnale trasmesso, riportato in questa figura, mostra come questo sia composto di tanti sotto-segnali audio tra i 100 Hz i 3 kHz, spaziati esattamente di 50 Hz. Una struttura molto complessa, evidentemente prodotta ad arte da un sistema elettronico.

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Struttura di un segnale da radar OTHR, rilevato in banda radioamatoriale

Abbiamo chiesto di spiegare la natura di questo segnale a Gary Hinson, vice ispettore per il monitoraggio delle frequenze in Nuova Zelanda della IARU, l’organismo internazionale che unisce le associazioni dei radioamatori di tutto il mondo.  La
testimonianza che abbiamo raccolto è decisamente  interessante e  merita di essereGary-Hinson-mugshot-350 raccontata in un blog scientifico.

Spiega Gary Hinson, che non si tratta di jammers, ovvero di dispositivi di disturbo delle radiocomunicazioni, perché questi sono sempre mirati a interferire con una specifica trasmissione, come ad esempio una stazione che trasmette quello che il governo ritiene essere propaganda dannosa. Questi disturbi sono sempre composti da segnali con una banda audio molto stretta, non facilmente rilevabili dai radioamatori.

In generale, i radar OTHR sfruttano la propagazione delle onde corte per dirigere in modo mirato il segnale radar in modo da ricevere le riflessioni da bersagli ben oltre l’orizzonte visibile – come carri armati e navi. Come con la maggior parte degli altri tipi di radar, il segnale trasmesso è costituito da impulsi, appositamente intervallati per intercettare i riflessi tra gli impulsi stessi, e misurare così il ritardo di ricezione per stimare la distanza dall’obiettivo. Di norma, si tratta di segnali di grande potenza perché vengono utilizzati più siti radar e antenne direzionali, ovvero estesi array di antenne fisse o orientabili, ma anche impianti a traliccio mobile. In qualche caso, anche una combinazione di queste due tecnologie. L’orientabilità delle antenne serve proprio a stabilire i parametri  del MH370InBurmaWaters-JORNausOperation-1movimento dell’oggetto tracciato, come la velocità e la direzione, nonché la grandezza dell’obiettivo  in termini di  dimensioni fisiche.

Gli OTHR vengono collocati nelle bande radioamatoriali perché sfruttano le riflessioni ionosferiche, proprio come fanno i radioamatori, subendo quindi le stesse limitazioni di propagazione, che cambia a seconda dell’ora del giorno, della stagione e dell’attività solare. A differenza delle comunicazioni dei radioamatori, che sono limitate a poche centinaia di Watt di potenza, i radar OTHR emettono segnali estremamente potenti, nell’ordine dei mega (milioni) o persino giga (miliardi) di Watt.

Il segnale rilevato ne è solo un esempio, in pratica uno di questi radar impegna le frequenze dei radioamatori in modo totalizzante, rendendo impossibile qualsiasi tipo di comunicazione. Tanto che, aggiunge Gary Hinson, gli ingegneri che impiegano i radar OTHR devono fare i conti con le riflessioni cosiddette multipath del segnale. In altre parole gli impulsi possono arrivare a raggiungere l’obiettivo sia in un verso che nell’altro del globo, facendo – praticamente – il giro del mondo, raggiungendo in tempi diversi e da due direzioni opposte, lo stesso bersaglio.

Gli OTHR non hanno solamente un impiego militare, ma vengono utilizzati anche per studiare la ionosfera e il clima, come ad esempio le onde in mare aperto. In Australia e Nuova Zelanda viene usato regolarmente uno di questi radar per studiare la ionosfera in Antartide. Applicazioni di questo tipo sono importanti, e consentono di comprendere tutta una serie di fenomeni climatici, come le aurore.

-> Vai al sito di Gary Hinson G4IFB

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