Ebbene si era un pesce d’aprile

grafik_ce_800-6a4a82dcPer fortuna la maggiorparte dei lettori ha capito che il post sull’eclisse e le scie chimiche era un pesce d’aprile. Dato il preoccupante dilagare delle teorie complottistiche in rete, vale sicuramente la pena ripercorrere il pesce d’aprile alla ricerca degli elementi veri e di quelli inventati.

Un Ciclo di Saros dura 223 mesi, cioè poco più di 18 anni, mentre sulla Terra, lo avrete notato, stiamo sperimentando eclissi con una frequenza a dir poco eccezionale. A non quadrare sono le modalità di ripetizione dell’eclissi, praticamente sempre uguali, e sempre caratterizzate da un transito del disco lunare a semicerchio. Inoltre, le eclissi nella fase di massimo o totalità durano sempre molto poco.

Parzialmente vero: in un ciclo di Saros ci sono 29 Eclissi di luna e 41 di Sole, quindi la bellezza di 70 eventi astronomici di occultamento mutuo tra Luna e Sole. Quindi un evento ogni tre mesi, circa. A eclisse2010gen-copiaripetersi, durante il ciclo, sono le modalità dell’eclisse, cioè il grado di occultamento e la posizione reciproca di Sole e Luna.

Ricordate, inoltre, le eclissi degli anni ’70 ed ’80? Non solo duravano molto più tempo, ma erano praticamente visibili ad occhio nudo, le ultime invece richiedono lenti di protezioni apposite.

Falso. Falsissimo. Trenta ed oltre anni fa non eravamo al corrente dei rischi per la retina, rischi di cui oggi siamo pienamente consapevoli. Le eclissi sono sempre durate, e durano ancor oggi, un paio d’ore.

Il clima si controlla essenzialmente attraverso un meccanismo fisico: modulando la quantità di luce che arriva a terra dal sole.

Mera stupidaggine. Per controllare il clima serve una quantità di energia enorme per modificare sia l’irraggiamento solare che la differenziazione della densità dell’aria in vaste aree di globo. Praticamente impossibile.

L’idea di modificare l’irraggiamento solare dal cosmo è tutt’altro CAigOyjWwAANucnche complessa da realizzare: basta un dispositivo circolare grande non più di una cinquantina di metri di diametro per oscurare una vasta porzione di cielo.

Stupidaggine colossale. Per creare una eclisse di Luna serve un oggetto grande … come la Luna!

Questa immagine scattata dalla stazione spaziale internazionale mostra molto chiaramente come il cono di ombra creato dall’eclisse sia troppo piccolo per essere generato dalla Luna, vedete ?

Il cono d’ombra che si vede nell’immagine è grande esattamente eclisse2015come deve essere. Se osservate il grafico di totalità dell’eclisse (fonte NASA), è chiaramente visibile che la grandezza del punto di ombra sia decisamente minima. La Terra è grande circa 80  volte più della Luna, motivo per cui l’ombra del nostro satellite è grande, più o meno, come l’Islanda.

Spiega il vulcanologo giapponese Saryfuma Medo dell’università di Tokyo,

Sarifuma Medò, in romano, significa “se (il vulcano) ri-fuma, allora scappo a gambe levate”. Nomen omen, visto che il nostro sarebbe un vulcanologo …

La stessa tecnica è usata per controllare il clima attraverso le scie chimiche, rilasciando agenti chimici che addensano l’aria, provocando caratteristiche striature.

Questa delle scie chimiche è tra le più clamorose teorie complottistiche che sta, purtroppo, attecchendo anche in Italia, grazie ad una scarsissima diffusione della cultura scientifica. Nata a metà degli anni ’90 negli Stati Uniti, nientemeno che all’interno dell’aviazione americana,  questa assurda teoria fu avanzata per la prima volta  dall’articolo Force Multiplier: Owning the Weather in 2025, dove si espone una strategia di dominazione del cielo da parte degli Stati Uniti d’America, grazie al controllo del clima, chemtrails-2-1nientemeno che con obiettivo al 2025. Non ci vuole un genio per capire che si tratta di una scempiaggine di proporzioni talmente colossali da risultare addirittura preoccupanti. A venti anni di distanza, grazie anche ai Social Network, questa fesseria sta dilagando anche in Italia.

I teorici del complotto affermano che sia possibile controllare il clima rilasciando nell’atmosfera sostanze chimiche, tra cui metalli pesanti, attraverso gli aerei di linea. E’ davvero sorprendente come si possa credere ad una cosa del genere. Tenete conto che un aereo può rilasciare una scia larga al massimo due volte la propria fusoliera, ovvero circa 6 metri nel caso degli aeromobili più grandi come il Boeing 777. Per coprire una zona grande come il Lazio, occorrerebbero oltre ventunomila scie chimiche, intervallatele come volete, ma è praticamente impossibile “saturare” localmente horizon4l’atmosfera.

Altra teoria dei complottisti è che si possa controllare la propagazione delle onde elettromagnetiche rilasciando metalli in aria. Anche questa è una sciocchezza, perché la lunghezza d’onda influenzata sarebbe pari ad un sottomultiplo (metà, un quarto) della dimensione degli oggetti metallici lanciati. E’ la tecnica che usano i velivoli da combattimento per confondere le emissioni radar, ma funziona per pochissimi decimi di secondo, con materiale metallico decisamente grande (striscioline o chaff), solamente a ridosso del velivolo e per emissioni aventi lunghezza d’onda specifica.

La diffusione di questa teoria del complotto sta assumendo Locandina-Convegno-newproporzioni preoccupanti perché consente il fiorire di iniziative decisamente poco trasparenti, come conferenze e seminari  in cui confluiscono, per aumentarne ancora di più l’attrattiva, alieni e altre sciocchezze.

La dispersione di questi metalli pesanti in atmosfera non si risolve certo da sola, e questi materiali non spariscono certo nel nulla. Infatti, si ritrovano tipicamente condensati a terra sotto forma di filamenti a distanza di qualche giorno, come è possibile riscontrare in questa immagine presa dal giardino di casa, a pochi giorni FullSizeRenderdall’eclisse lunare.

I “filamenti” ripresi in foto sono le tracce lasciate dalle lumache nel giardino di casa che, a quanto pare, apprezzano moltissimo i croccantini del gatto.

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