Fotomontaggio e pregiudizio

logo_expo_milano_2015Il 2 maggio scorso, ne avrete letto in tutte le salse, scoppiava la protesta contro Expo a Milano. Nell’occasione, con tempismo eccezionale,Libero pubblica sul proprio sito web la foto di una persona incappucciata, vestita di nero, con le bombolette in mano e un orologio al polso, un Rolex, secondo loro.

Libero afferma di aver prelevato la foto da un profilo Facebook e propone un sondaggio: “figlia di papà o infiltrata”? Tanto basta perché Ugo Qualunque su Facebook rimbalzi nuovamente questa pagina.

Una strategia molto accurata di sviare, nuovamente, l’attenzione della pancia del paese. e capitalizzre contemporaneamente introiti pubblicitari dal link alla presunta notizia.

Ugo Qualunque, infatti, fa il resto, e ne nasce un piccolo capolavoro di macchina del fango. Tanti, troppi i fattori discutibili in questa vicenda. La foto mostra una persona con due bombolette in mano, una nera ed una gialla, le dita sporche di vernice gialla e una vetrina imbrattata di giallo e nero.

black-bloc-rolex

Eppure, da questi pochi elementi, Libero riesce a far imbeccare la grande massa con una valanga di pregiudizi. Questa persona, sembrerebbe una ragazza dai capelli lunghi, è una figlia di papà, perché ha un Rolex al polso. Peccato che, quello, non sia un Rolex ma un comune orologio (lo si vede dalla foggia del cinturino a inserti nelle maglie verticali). Ancor peggio, osservando l’immagine si vede chiaramente che è un fotomontaggio: l’orologio è stato sovrapposto – e anche malamente – al polso della figura tramite un programma di elaborazione delle immagini. Il lato destro della cassa è circolare, mentre quello sinistro è tagliato di netto, con un’ombra, esattamente come avviene fotografando un orologio sotto al polsino di una giacca o camicia a maniche lunghe. Si vede anche come la figura dell’orologio sia stata ruotata per seguire l’inclinazione del braccio, ma in modo davvero pasticcione. Un pessimo espediente che , oltre ad essere un esempio di discutibile giornalismo, danneggia una grande maison orologiera come Rolex.

Altrettanto curioso è il fatto che, nell’immagine, questa figura sia letteralmente contorniata da giornalisti e fotografi: almeno una telecamera sullo sfondo, un fotografo con casco di protezione sulla destra e un terzo fotografo che ha ripreso questo scatto. Manco a darsi appuntameno.

Sarebbe interessante sapere da dove Libero abbia preso questo scatto, ma dubito che rivelino il nome del profilo Facebook, semmai possa esistere un Black Bloc tanto stolto da pubblicare la propria immagine mentre imbratta una vetrina,

Quello che stupisce, di questa vicenda, è che il cittadino medio italiano, poco informato, che non legge, disattento e di bassa cultura, ha dedotto immediatamente una serie di fatti frutto di un mero pregiudizio. E cioé che la ragazza sia una “figlia di papà” annoiata, che sia una “antagonista a prescindere”, cioé una persona che non avendo niente da fare decide di distruggere Milano.

Una strategia che può fare presa solo grazie a un paese impoverito e impaurito, privato degli elementari diritti, che non avendo mai visto un Rolex in vita sua sfrutta questa occasione per sfogare il proprio livore. Un successo di comunicazione, perché svia l’attenzione sul gravissimo problema di fondo dietro ad Expo: ovvero l’assoluta mancanza di trasparenza nella gestione dell’immane quantità di denaro che gira dietro a questa manifestazione.

Assolutamente deprecabile l’atto violento e vandalico: intollerabile. Restano davvero tante domande sul perché questi vandali e violenti abbiano potuto agire indisturbati mettendo a ferro e fuoco Milano, cosa che giova solamente ai poteri forti che vogliono zittire qualsiasi voce che reclama trasparenza negli affari di denaro.

Contemporaneamente, a Bologna, venivano spaccate teste e disarticolati arti degli insenganti precari, rei di aver osato contestare il governo.

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Una risposta a Fotomontaggio e pregiudizio

  1. Stefano Gliozzi scrive:

    A parte la evidente esecrabilità di quanto fatto dai black block a milano, dire che “milano è stata messa a ferro e fuoco” (meno di due decine di negozi danneggiati, meno di due decine di automobili distrutte o danneggiate, nessun serio danno alle persone), è quantomeno esagerato, vista la dimensione di Milano.

    Come parlare di grave incidente occorso a Tizio, per poi scoprire che l’unico danno riportato da Tizio è un’unghia spezzata.

    Anche di questo si alimenta lo sciacallaggio su questi fatti !

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