Martina Dell’Ombra e l’Arte di parlare alla Pancia del Paese

martinadellombraSi chiamano, e li chiamano, VLogger ovvero video logger, e sono in tanti. Proprio come il genere umano fa da millenni, tengono un diario, ma grazie alle nuove tecnologie il diario è in video. Videolog, video diario, appunto. Li avrete sentiti definire anche YouTuber, perché i video, oggi, vanno a finire nel grande calderone di YouTube, dove oltre un miliardo di utenti caricano 300 minuti di contenuti ogni ora.

Per emergere nel mare magnum dei video logger, per distinguersi dalla folla degli YouTuber, occorre quel qualcosa che ti rende unico, speciale. E nell’era della comunicazione di massa, in una Italia dove l’analfabetismo funzionale, di cui ci siamo occupati più e più volte in questo blog, fa sì che solo un italiano su quattro sia in grado di usare il linguaggio come strumento di acquisizione, valutazione ed espressione autonomo, la ricetta è semplice, demagogia: semplificare, abbassare la qualità e dire alle masse cioè che vogliono sentirsi dire.

Solo semplificando si arriva alla pancia del paese, a parlare in modo diretto all’Ugo Qualunque, l’italiano medio, e ad avere successo. Purtroppo, si sa, Ugo Qualunque non nasce già adulto, ed ecco stormi di ragazzini accalcarsi, urlando, per conoscere il proprio YouTuber preferito che, grazie all’enorme successo popolare, scala così le vette della notorietà. E’ stato così per Favij, per Frank Matano e sarà ancora così per diversi altri.

E’ così che Martina dell’Ombra (de Broggi de Sassi) si affaccia con un suo Vlog su YouTube: da ottobre dell’anno scorso ha scalato rapidissimamente la vetta, macinando sempre più visualizzazioni e superando la fatidica soglia del milione, oltre il quale si è – indubbiamente – una celebrità. Migliaia le condivisioni, io l’ho incrociata su Facebook per la prima volta qualche mese fa grazie ad una condivisione condita da insulti, e successive ri-condivisioni.

Chi è Martina? Dice di essere “una ragazza semplice con un sogno politico”,  usa toni pdp2
cantilenanti, esse con la zeppola, parla a ruota libera di tutti i grandi temi del sociale e non, elargisce consigli per il successo. Apre i suoi video con  “Ciao a tutti, rieccoci!”, e poi parte a razzo su tutti i temi più caldi. Sulla Buona Scuola: “Mettere la scuola al centro, cioè trasferire le scuole al centro della città”, “Non è necessario che tutti vadano a scuola, bisogna iniziare a lavorare, chi vuole andare a scuola vada al centro, mentre tutti gli altri nei campi di lavoro in periferia”. Dedica il ballo dell’Estate “Cheerleader” a Salvini e alla Lega, perché il suo partito è come “una squadra di calcio”. Sugli argomenti sociali importanti, spiega che dobbiamo ringraziare McDonalds, perché “essere sponsor significa mettece i soldi e i soldi che c’ha Mac Donald mica ce li hanno le aziende vegane”. Non manca la stoccata proprio alla pancia del paese, dell’Italiano Medio di Maccio Capatonda: dice che la miglior cosa è la via di mezzo, cioè “non essere sfigati ma neanche troppo rozzi” e mette il punto sulla questione sociale, cioè sui veri valori “la televisione, l’essere VIP, essere importante”, perché “fare una vita da porelli è triste”. E tante, troppe altre gustosissime chicche disseminate in quaranta ed oltre video.

Martina si presenta in modo talmente ingenuo, talmente carico di strafalcioni lessicali, talmente provocatorio (e sapientemente provocante), da produrre una valanga di reazioni, che spesso sfociano nell’insulto. Ma la vera cifra di Martina è l’uso dello stereotipo, lei prende tutti i luoghi comuni più ritriti, più retrivi, più radicati, più insulsi e li esaspera all’ennesima potenza, li distorce e stiracchia fino a polarizzarli: lo stereotipo degli stereotipi insomma.

pdp1Perché lo fa? Martina al termine dei propri video chiede sempre di commentare, ed è proprio nei commenti che esce fuori la pancia del paese, dove è possibile trovare a mani basse tutto il materiale sociale che lei stessa rappresenta nei suoi video. Avete presente i gatti? Un gatto è un animale sofisticatissimo, dotato di intelligenza, velocità, intuito, agilità, vista e udito perfetti. Eppure se gli lanciate una palla quello si butta per terra, la acchiappa con le zampe anteriori e con quelle posteriori ci sbatte addosso ripetutamente. E poi ti guarda pure un po’ deluso di sé stesso, perché nonostante il sofisticatissimo predatore che è, si trova a dover fare ‘sta cosa senza poterci fare niente, automaticamente e indipendentemente dalla propria volontà. Una cosa davvero poco onorevole per un felino cacciatore.

Ecco, Martina sa lanciare la palla del colore giusto e della forma giusta al gatto giusto, il quale non può fare altro che girarsi sulla schiena e mettere in atto il comportamento automatico scritto nei suoi geni. E così fa la maggior parte del pubblico di Martina, che mette in atto gli stessi esatti – terribili – stereotipi che lei poi rappresenta nei suoi video, e che fanno inferocire parte della grande massa irritata dal fatto di venire rappresentata in modo così spietato.

A quanti si domandano se Martina “ce fa o c’è” come si dice a Roma, non rispondiamo: è un compito che spetta alla intelligenza di ciascuno di noi. Vi lasciamo in sua compagnia con una spiegazione de “la buona scuola” di Renzi:

 

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Una risposta a Martina Dell’Ombra e l’Arte di parlare alla Pancia del Paese

  1. corrado morozzo scrive:

    Martina è sicuramente più intelligente di quello che lascia apparire e dietro ai suoi interventi c’è sicuramente una organizzazione di più persone con una buona preparazione mediatica e stanno sfruttando le possibilità di guadagno che la rete permette, inoltre, con un po di malizia si può anche ipotizzare che stiano preparando una probabile candidatura politica avendo come target i “cinque stelle” il successo sarebbe assicurato, ma, come dice il detto, pensar male si fa peccato.

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