Di analfabetismo funzionale, bufale e social network

11954611_10206144276099287_4744090826598094004_nIl problema dell’analfabetismo funzionale in Italia, grazie ai social network, emerge in modo sempre più eclatante. Ciclicamente lo stesso linguista Tullio De Mauro torna a sollevare la questione, come accadde due anni fa per evidenziare la pericolosa relazione tra l’analfabetismo funzionale e il quadro economico, sociale e politico in italia.

Occorre andare indietro fino al 2008, quando lo studio OCSE-Pisa, condotto su un campione di italiani, aveva evidenziato notevoli lacune nella capacità di comprensione dei nostri connazionali. Così, lo stesso De Mauro:

“un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana, è oltre la portata delle loro capacità di lettura e scrittura, un grafico con qualche percentuale è un’icona incomprensibile”

In pratica un italiano su due, pur sapendo  leggere e scrivere è funzionalmente analfabeta, ovvero soffre delle stesse mancanze e lacune di chi non sa veramente né leggere né scrivere. L’analfabeta funzionale è in grado di leggere un testo, cioè di interpretare i segni in esso contenuti, ma non ne comprende il significato. I problemi nascono quando tenta di illustrare il contenuto del testo con parole proprie: non avendo gli strumenti necessari non è in grado di produrre frasi che siano dotate di struttura e senso logico tali da rappresentare quanto ha appena letto.

In pratica, l’analfabeta funzionale non è in grado di leggere un testo e di riassumerlo in autonomia. Di fatto un italiano su due non è in grado di raccogliere nuove informazioni e di acquisire una rappresentazione del mondo esterno da fonti che non siano la propria esperienza diretta.

Lo stesso fenomeno è riportato nello Human Development Report delle Nazioni Unite, datato 2009, dove l’Italia è prima in classifica con un solido 47% di analfabeti funzionali. Per farsi una idea dell’impatto drammatico di questa realtà, basta  un giro nei social network per rendersi conto che la riduzione della rappresentazione del mondo alla propria esperienza diretta ha conseguenze a dir poco drammatiche.

E’ il caso della generalizzazione che porta al razzismo: è sufficiente vedere una persona di colore diverso dal nostro, o straniera, che commette un reato per desumere automaticamente che tutti gli extracomunitari commettono reati.

Basti osservare il fenomeno dilagante delle bufale su Internet e di come queste vengano propagate, grazie proprio al fatto che non avendo la possibilità di raccogliere informazioni scientifiche in autonomia, tutto diventa possibile per l’analfabeta funzionale.

Due sopra a tutte: il 27 agosto scorso Marte sarebbe dovuto apparire di dimensioni paragonabili a quelle della Luna. Un mare di condivisioni, eppure sarebbe bastato pochissimo per convincersi che un pianeta di dimensioni della nostra Terra, a 60 milioni di km, non può essere grande quanto un satellite di un sesto di diametro, a 300 mila km. Tutti ad aspettare Marte, ma nel frattempo abbiamo perso un evento astronomico davvero interessante, la congiunzione Luna-Saturno del 22 Agosto, con il nostro satellite ed il gigante inanellato vicinissimi e ben visibili ad occhio nudo.

In queste ore sta tornando, come accade ciclicamente, in auge il tunnel tra Sicilia e Calabria risalente nientemeno che alle guerre puniche, ignorando completamente piccoli elementi che dovrebbero far apparire chiaro come un’opera del genere sia impossibile senza strumenti adeguati: tre km di tunnel sotto al mare richiedono areazione, strumenti per rimuovere i materiali di risulta dello scavo e difficoltà tecniche notevoli.

Si impone, quindi, una severa autocritica, a quanto pare la metà di noi non è in grado di leggere e rielaborare un testo in autonomia. Diciamo – per confortarci – che sono dati del 2009 e che nel frattempo qualcosa è cambiato. Sta a noi, a ciascuno di noi, porre rimedio a questa situazione, perché mai come in questo caso il motto è appropriato: o sei parte del problema, o sei parte della soluzione.

-> Vai al rapporto delle Nazioni Unite

 

11781681_10207471089005670_8230762650355369430_n

La spettacolare congiunzione Luna – Saturno del 22 agosto scorso

Share
Questa voce è stata pubblicata in Scienza oggi e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

3 risposte a Di analfabetismo funzionale, bufale e social network

  1. corrado morozzo scrive:

    Vorrei spezzare una lancia a favore dell’analfabetismo funzionale perché sono sicuro che se sottoposto ad un test del genere incontrerei anche io delle difficoltà ad riassumere con parole mie un testo appena letto, non per questo mi sento analfabeta.

    Io credo che il problema della comprensione di un testo metta in moto non solo due componenti tra loro diverse e complementari, una componente di natura intuitiva legata alle proprie esperienze e alla propria visione della realtà ed una componente di natura semantica lessicale legate all’accumulo di conoscenze convenzionali (che si acquisiscono con l’esercizio e la pratica), ma successivamente ad una lettura interviene una forma di coinvolgimento, un coinvolgimento che il test in questione non prende in considerazione e fa perdere al test una componente importante per una corretta valutazione funzionale.

    Avendo dato una occhiata al rapporto ho avuto l’impressione che il test si sia preoccupato soprattutto della comprensione e riproduzione meccanica (prose literacy) del testo e non della sua effettiva assimilazione intuitiva/semantica, d’altra parte le differenze di risposte al test dei soggetti italiani sono troppo macroscopiche per non nascondere i limiti del test stesso.

    La conclusione cui arrivo è che il test sia stato elaborato soprattutto per i paesi a forte analfabetismo nei quali si vuol valutare l’impegno del lettore alfabetizzato a capire le sue letture in impegno che a sua volta rende più facile il farne un resoconto.

    Qualche cosa di analogo avviene nel imparare una lingua straniera, un insegnamento di tipo meccanico o mnemonico facilità la lettura di un testo e la sua riproduzione ma esiste anche una comprensione intuitiva/semantica molto più difficile da riassumere anche utilizzando la propria lingua madre.

    Volendo giustificare i risultati del test riguardo agli italiani (di cultura media) credo che ci troviamo di fronte a situazioni di tipo locale diverse e non necessariamente legate alla comprensione o non compressione del testo una selle quali potrebbe essere dovuta all’abitudine di esprimersi in dialetto e non in un italiano formale/letterale ma io credo che i risultati negativi del test sia dovuto soprattutto al fatto che l’italiano medio nella sua quotidianità deve interagire in situazioni eterogenee e complesse (decisamente più di quanto non incontri un abitante medio di altri paesi europei) ed ha quindi più necessità ed occasioni (e quindi familiarità) nell’utilizzare il proprio estro o intuito nel risolvere i suoi problemi e molta meno familiarità con l’uso di un formalismo letterale.

    E parlo per esperienza perché quando leggo un articolo di cronaca, un romanzo o anche un testo di natura scientifica mi riesce più naturale assimilarlo nei suoi contenuti a livello intuitivo piuttosto che per i suoi contenuti formali e se dovessi riassumere il testo letto avrei difficoltà a separare le intuizioni (sempre difficili da rappresentare) dal loro contenuto formale.

    Come dice il nostro presidente del consiglio (pur non minimizzando il problema della carenza di letture e buona cultura che affligge l’italiano medio), bisogna anche vedere la parte piena del bicchiere ed essere fiduciosi, “si può fare”.

    Cordialmente

    corrado morozzo

  2. Joe scrive:

    Marte non ha una distanza fissa dalla terra: varia da ca. 55 a 100 milioni di km. Il diametro della luna è circa la metà di quello di Marte, non un sesto (ca. 3500km contro ca. 6800). Insomma, a scrivere queste coste si presta il fianco agli attacchi degli analfabeti funzionali 🙂 Mancava solo che la terra gira intorno al sole (e non al centro di massa del sistema solare) che poi gli analfabeti funzionali avrebbero fatto man bassa 🙂 🙂

  3. Illiterate and ahsamed scrive:

    Io sono analfabeta funzionale. A scuola andavo male per questo, anche se cercavo di studiare. I testi scolastici andavano al di la della mia portata mentale. Non so se attribuire ciò al mio basso Q.I. o alla scarsa educazione scolastica, in quanto esistono degli italiani che analfabeti funzionali non lo sono. Al di la di questo, vorrei sfatare un mito (lo leggo spesso dove si parla di analfabetismo funzionale): Non è vero che un analfabeta funzionale scrive un testo pieno di errori ortografici e grammaticali, e non è vero che un analfabeta funzionale legge come un dislessico pur non essendolo. Come non è vero che l’analfabeta funzionale non legge mai. I testi degli analfabeti funzionali possono essere corretti e piacevoli da leggere da chiunque e la lettura può essere fluente. L’analfabeta funzionale può essere un divoratore di romanzi di ogni genere. L’analfabeta funzionale non può leggere o capire testi elaborati o complessi riguardanti argomenti al di fuori dei suoi interessi. Mi rendo conto del mio analfabetismo funzionale facendomi un esame di coscienza, ricordando di testi che solo io non capivo e che ritenevo complessi. Devo leggere testi scientifici due o tre volte prima di capirli, e forse capisco cose sbagliate (spesso sono stata corretta per le mie supposizioni errate). Inoltre non capisco bene il significato della parola ‘riflettere’.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *