Osteopatia e Chiropratica: dal CICAP il punto sulle medicine alternative

chiroopratica.jpg.pagespeed.ce.qS8ck_kma7Quante volte abbiamo sentito dire da amici e conoscenti “vado dall’osteopata”, “vado dal chiropratico”? Assolutamente da segnalare il lungo ed interessante post, segnalato dal CICAP, a cura del Dott. Salvo di Grazia, medico chirurgo. Un resoconto da leggere con estrema attenzione per avere il punto della situazione sulla natura e origini di queste due diffusissime forme di medicina alternativa.

E’ innegabile che la medicina convenzionale abbia impatti non trascurabili sulle nostre vite. Lo sappiamo bene ogni volta che assumiamo farmaci: se da un lato la malattia o il motivo che ci ha portato alla terapia migliora, dall’altro l’impatto sull’organismo non è trascurabile.

E’ proprio per questo motivo che molti cercano prima di rivolgersi ai cosiddetti rimedi naturali e, laddove non funzionino, alle medicine alternative. E’ fondamentale chiarire bene innanzitutto la differenza tra medicina tradizionale e tutte le altre forme di trattamento.

La medicina tradizionale è frutto di un lungo percorso di ricerca, sperimentazione su un campione, pubblicazione dei risultati scientifici, produzione delle terapie secondo standard industriali certificati e distribuzione al pubblico. E’ un processo lungo, complesso e costoso che porta sul mercato prodotti e tecniche terapeautiche per cui è possibile definire con precisione sia la probabilità che questi curino la malattia, sia la probabilità che si presentino gli effetti collaterali.

E’ importante comprendere che la cura non è mai certa e che i risultati si ottengono su base statistica. Lo stesso vale per gli effetti collaterali che, infatti, sono elencati nel bugiardino (il foglio che accompagna le medicine), in ordine decrescente di probabilità di occorrenza: dal più probabile (tipicamente cefalea o nausea) al meno probabile (le conseguenze più gravi).

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A somministrare le terapie nella medicina tradizionale sono sempre e solo i medici, professionisti preparati che hanno studiato non solo la fisiologia, quindi le concatenazioni di cause ed effetti che hanno portato al verificarsi della malattia, ma anche i principi alla base della somministrazione delle cure, nonché le stesse composizioni dei farmaci.

Vista in prospettiva, al di là dei singoli casi, è innegabile che la medicina tradizionale funzioni. Oggi sono molte le malattie, anche gravissime, indirizzate con successo, tant’è che l’aspettativa di vita è cresciuta notevolmente negli ultimi secoli: circa 50 anni a metà XIX secolo e circa 80 oggi.

Il Dott. Di Grazia accomuna osteopatia e chiropratica nella trattazione, perché entrambe si basano sulla manipolazione profonda dei tessuti ossei ed articolari, sul presupposto che il massaggio di alcuni punti delle articolazioni abbia interazionechiropratica1 anche con determinati organi. Così, ad esempio, il palmo delle mani sarebbe collegato al fegato, il dito mignolo al cuore e così via.

Nel lungo articolo si affronta innanzitutto il delicato tema della formazione, mettendo giustamente l’accento proprio sulla  formazione che richiede la professione del medico, con il loro completo curriculum universitario e di specializzazione, e dell’osteopata o chiropratico, che non richiede alcuna formazione specifica.

Altrettanto cruciale è il tema della definizione delle discipline di osteopatia e chiropratica, così come di molte medicine alternative, sempre molto generiche, ovvero definite in modo talmente vago da non lasciare indicazioni specifiche né sui principi di base, né sulla destinazione delle cure. Ad esempio, mentre in medicina tradizionale per guarire un’appendicite si va dal chirurgo di medicina interna, uno specialista in un campo molto ben delineato, le medicine alternative sono in grado di curare tutto l’organismo.

Altrettanto abusata, e il Dott. Di Grazia ne fornisce un ampio resoconto, è la giustificazione delle medicine alternative sulla base del concetto generico di equilibrio, che resta vago ed indefinito.

Non è un caso che i test clinici condotti mediante tecniche di valutazione statistica riportano come inefficaci le terapie basate su osteopatia e chiropratica, ovvero che non si può stabilire alcuna correlazione tra il trattamento e la cura della malattia, nei pazienti che hanno deciso di rivolgersi a queste due discipline.

E il punto cruciale è proprio questo: mentre un medico ha il dovere di curare il paziente, secondo le leggi dello Stato Italiano, il paziente può rifiutare le cure, decidendo in autonomia se, come, quando e a quale trattamento sottoporsi. La scelta di affidarsi alle medicine alternative è quindi del singolo, l’importante è che si chiarisca che si sta intraprendendo un percorso i cui esiti non sono corroborati da alcun riscontro sperimentale e, in definitiva, assolutamente incerti.

-> Vai al post del Dott. Di Grazia

 

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