Imparare a volare

IMG_2031Sogno ad occhi aperti per molti, spauracchio per altri, il volo è una scoperta relativamente recente del genere umano ormai entrata nelle vite di tutti. Dal primo volo dei fratelli Wright del 17 dicembre del 1903, con un aereo propriamente detto, cioè dotato di cabina, ali, motore e strumentazione, l’aeronautica ha fatto passi da gigante.

Oggi ci muoviamo in tutto il mondo grazie a sofisticati e costosi aeromobili in grado di trasportare centinaia di persone, eppure c’è un gruppo ben nutrito di persone che si dedica al volo più o meno come era prima, agli albori: il Volo da Diporto Sportivo.

Il VDS è una disciplina regolamentata dalla legge 106/1985, poi integrata e modificata negli anni successivi, che stabilisce le caratteristiche degli aereomobili cosiddetti ultraleggeri, ovvero di avere un peso inferiore a 500 kg e una velocità di stallo non superiore a 65 km/h.

Che poi aeromobili non sono, perché la normativa ha volutamente escluso questo tipo di veicoli, “lenti” e leggeri dalla categoria degli FullSizeRenderaeromobili propriamente detti, svincolandoli quindi da una serie di obblighi burocratici che ne aggraverebbero l’utilizzo e stabilendone in modo preciso i limiti d’uso.

A trent’anni dalla legge 106/85 l’evoluzione tecnologica ha però fatto il suo, e gli ultraleggeri nel frattempo sono passati dagli originali “tubi e tela” artigianali, a veri e propri aerei a due posti, dotati di tutta la strumentazione caratteristica che ben conosciamo grazie al grande schermo e alla televsione.

Con gli ultraleggeri, oggi, è possibile volare massimo a 1000 piedi (poco più di 300 metri) dal terreno ed atterrare in qualsiasi campo (ad esclusione degli aeroporti civili), previo ovvio consenso del proprietario. Nel frattempo sono fiorite anche le aviosuperfici, strutture dotate di pista in erba o asfalto, hangar, ristorante, bar e, talvolta, anche piscina ed hotel annesso. Un po’ come avviene per le aeree camper, l’Avioportolano censisce tutte le aviosuperfici italiane, ben 272 ad oggi con tanto di elenco delle strutture annesse.

Oggi, diventare pilota è alla portata di tutti, perché entrare a far parte mondo dell’aviazione leggera è anche relativamente economico: tra i 3200 e i 3500 euro. Si consegue l’attestato VDS dopo aver frequentato un corso di 33 ore di teoria e 16 di volo, che copre materie importanti come meteorologia, aerotecnica (motori, strumentazione, materiali), tecniche di volo, navigazione aerea e sicurezza del volo. Al termine dell’addestramento si sostiene un esame con un esaminatore designato dall’Aero Club d’Italia che consiste nel cosiddetto circuito, ovvero un decollo ed un atterraggio seguendo un preciso percorso rettangolare attorno alla pista e una prova scritta di 70 quiz a risposta singola.

Conseguito l’attestato di pilota VDS la formazione continua, con livelli di abilitazione successivi, come ad esempio la fonia aeronautica e il VDS avanzato per avere accesso agli aeroporti convenzionali, interdetti al pilota VDS non abilitato (cosiddetto basico), il trasporto del passeggero e molto altro.

L’età minima per conseguire l’attestato è 16 anni, a riprova che questa disciplina è veramente alla portata di tutti, nonché una occasione formativa anche per i nostri ragazzi.

Una lezione di volo presso ASD Phoenix di Vejano (VT) (istr. A. Nicolini)

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