L’ascesa delle destre europee secondo Harvard Political Review

E’ un dato innegabile che le destre stiano prendendo piede in Europa e nel mondo, ma con quali meccanismi? In un interessante articolo Harvard Political Review mette in luce gli aspetti caratteristici di questo processo, indubbiamente basato su radici comuni in scala europea e mondiale. Un processo che, a tutti gli effetti, può essere difficilmente arrestabile e che richiama in modo deciso echi sicuramente poco tranquillizzanti.

Così, mentre in Germania un film come Lui è Tornato, tratto dal romanzo Er ist wieder da di Timur Vernes, ha suscitato in parte ilarità, in parte riflessione, in parte preoccupazione, è prevedibile che la versione italiana (Sono Tornato) provochi invece una ondata di nostalgia, gettando benzina sul fuoco delle intolleranze.

Secondo Harvard i meccaniscmi che hanno portato alla ascesa delle destre sono essenzialmente basati su due capisaldi: le difficoltà in cui versano i lavoratori dipendenti nel clima di crisi economica attuale e l’intolleranza verso i flussi migratori. E, ancora, alza ancor di più il tiro: a far da leva a questi fenomeni è la generale perdita di fiducia verso le istituzioni. Un ritratto che, se non fosse tratto da considerazioni di carattere generale, è drammaticamente incollato alla realtà italiana.

Basta aggiungere una spolverata di sensazione di mancanza di sicurezza, fisica, lavorativa, sulla sanità, scuola e welfare, ed ecco pronto il mix ideale per l’ascesa delle destre.

E qui l’attenzione dell’articolo si sposta espressamente sui paesei economicamente in crisi dal 2009. Grecia, Cipro, Spagna, Portogallo, Italia ed Irlanda sono sotto la lente di ingrandimento della D.ssa Daphne Halikiopoulou, professore associato e politologa alla Università di Reading, la quale sostiene che è proprio l’insicurezza generalizzata a fare da leva all’ascesa delle destre, le prime a beneficiare della crisi economica. La sua analisi è tranchant: da questo punto di vista, nonostante lo spostamento dall’ideologia fascista ad una versione più moderna (con Fini, negli anni ’90), è sufficiente percepire la crisi economica per divenire, di fatto, un sostenitore dell’estrema destra.

Come non darle torto? Basta un giretto sulle bacheche di Facebook per avere una chiara idea di quanto aderente al reale sia questa analisi. A questo, rincara la Halikiopoulou, si aggiunge una generale perdita di orientamento di una sinistra che, di fatto, non esercita più il ruolo di polo progressista a fianco della classe lavoratrice: una opportunità politica unica per le destre.

Il ritratto sputato della nostra realtà, e infatti non mancano espressi riferimenti all’Italia, rimarcando come il movimento dei Cinque Stelle – definito espressamente populista di destra – abbia basato la propria campagna di comunicazione contro le elite politiche, facendo leva proprio sugli ideali di destra per solleticare la pancia del paese.

E’ con la crisi delle frontiere e la pretesa “invasione” dei rifugiati, infatti, che il quadro si compie e si spaccano le fazioni. Secondo Harvard è qui che si profilano le radicali diversità di vedute, tra una destra che rifiuta tutti i tipi di supporto ai rifugiati (basti pensare al cavallo di battaglia dei 30 euro al giorno agli immigrati) e una sinistra che, in modo altrettanto demagogico, propone gli immigrati come risorse.

L’immigrazione, secondo il Prof. Laurenz Ennser-Jedenastik dell’ Università di Vienna è stato il vero e proprio trampolino di lancio per le destre europee, dalla Francia (Le Pen) all’Austria (Hofer) all’Ungheria (Orban) e, aggiungiamo noi, all’Italia con Salvini. In una analisi impietosa Harvard osserva come, soffiando sul fuoco dell’intolleranza, le destre abbiamo nulla da perdere e tutto da guadagnare, come dimostrano le crescite in decine di punti percentuali in tutta Europa. Un processo in grado di innestare un vero e proprio effetto domino, come testimoniato dai sorprendenti fenomeni di ascesa di Trump negli Stati Uniti e la Brexit in Inghilterra.

E’ assolutamente interessante osservare come l’osservatorio politico di Harvard includa anche i Cinque Stelle nell’ascesa dei movimenti populisti e delle destre in generale, ponendoli in unico calderone con la destra di Salvini, come elemento di continuità con  Berlusconi. Una osservazione che, da noi, trova ancora difficile riscontro anche tra gli stessi appartenenti al movimento.

Destra inconsapevole? Lo scopriremo il 4 Marzo.

-> Vai all’articolo originale di Harvard Political Review

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