La bufala della “Sostituzione Etnica”

Uno dei nodi centrali della comunicazione istituzionale, nonché della campagna di acquisizione dei consensi popolari, è la presunta sostituzione etnica, vale a dire il processo di “sorpasso” della quota parte di nuovi nati da genitori stranieri, in particolare immigrati, sul numero di nuovi nati italiani.

Gran parte della campagna elettorale è stata incentrata su questa presunta battaglia di sostituzione etnica che dovrebbe, nella narrazione di chi la propala, nel lungo periodo finire con la definitiva scomparsa degli italiani e lasciare l’italia interamente in mano agli immigrati.

Ovviamente si tratta di una bufala colossale e per comprendere quanto grave e in malafede sia posta, ci avvaliamo dei dati ufficiali di Istat, reperibili al link a fine articolo.

Nel resoconto “Natalità e Fecondità della popolazione Residente”, l’ISTAT fornisce una serie di indicazioni in forma di serie storica. Una serie storica è – lo ricordiamo – la rappresentazione di un dato numerico nell’arco del tempo, in questo caso espresso in anni.

Il dato che emerge negli ultimi dieci anni è sicuramente importante: il totale di nuovi nati scende da circa 576 mila a a poco più di 458 mila, una importante flessione di circa il 20%. Delle nascite totali, nel 2008 480 mila erano italiani con una flessione netta, raffrontati ai 350 mila del 2017, del 27%. Per i nati da coppie straniere avevamo 72 mila nati nel 2008 contro i 67 mila del 2017. Non è una sorpresa che il dato di trend di decrescita dei nati valga anche per gli stranieri, con una contrazione dell’8%.

Decrescono quindi i nati da cittadini italiani, così come anche quelli da cittadini stranieri. Il nodo chiave della narrazione populista, che vi sia un boom di nascite di stranieri, è quindi falso.

La tabella di sopra mostra chiaramente come, nel 2017, il 78,3% dei nati sia di coppie italiane ed il 18,9% sia straniero e che la tendenza di questi dati è assolutamente stabile, come vedremo a brevissimo.

Abbiamo spesso letto il termine esponenziale usato a sproposito. Questo caso non fa eccezione, la corretta approssimazione del tasso di crescita – o meglio decrescita – del rapporto tra nuovi nati da coppie italiane e straniere è, guarda caso, dato dalla funzione inversa della esponenziale: la logaritmica.

Come lecito attendersi, quando sia ha a che fare con bufale provenienti da narrazioni fatte ad arte, andando a riscontrare il fenomeno con il supporto di evidenze reali, si capisce che la realtà è diametralmente opposta. Il grafico seguente mostra l’incidenza percentuale sul totale dei parti per anno dei parti da coppie italiane e da coppie straniere.

La curva che approssima entrambe le serie storiche è la logaritmica che, al contrario della esponenzionale, anziché divergere come prevede l’esponenziale converge. Cosa significa? Significa che non ci sarà alcuna sostituzione etnica, e che nel futuro la proporzione di nati tra italiani e stranieri tenderà ad un rapporto 75% / 25%. Vale a dire che per ogni quattro nuovi nati, tre saranno italiani e uno straniero.

Ancor più fallace è il sottotesto che vuole che sia in corso una sostituzione di stampo “islamico”, sempre dai dati ISTAT, si evince che il primo paese per nascite da coppie straniere vede in prima posizione le coppie rumene, con un 3,2% dei nati totali, in seconda posizione marocchine, con uno striminzito 2% e, a seguire, albanesi e cinesi.

Questo il dato reale, ad avere il coraggio e la capacità di saperlo – e volerlo – leggere: si badi bene che la stima a tendere sulla distribuzione dei nuovi nati, per raggiungere l’equilibrio sarà necessario un numero considerevole di anni.

La percentuale di stranieri residenti in Italia è pari, sempre con i dati del 2017, all’8,5% contro il restante 91,5% di italiani, sotto la ipotesi di un abbattimento del numero di nascite per gli italiani del 2% annuo (in linea con il trend attuale) e solo lo 0,5% per gli stranieri (entrambe sono in flessione), considerando un tasso di mortalità trasversale che tocchi omogeneamenete entrambe i gruppi, pur mantenendo un rapporto di nascita di 3 italiani e 1 straniero, saranno necessari almeno cento anni per arrivare ad una incidenza di stranieri pari a poco più del 10%. Il grafico seguente ne mostra, appunto, l’andamento.

Insomma l’Italia è e restera agli italiani per almeno un secolo.

Nonostante le bufale.

-> Vai a dati ISTAT

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