Ancora un duro colpo per i creazionisti: trovato il Bosone di Higgs (parte 2)

Nel post precedente abbiamo introdotto il modello standard delle particelle ed anticipato alcuni importanti fatti riguardanti il Bosone di Higgs.

Il modello standard ha tre importanti carenze. La prima è che include una particella che giustifica la forza di gravità non ancora riscontrata sperimentalmente. Mentre le altre forze agiscono su piccola scala, non è stata ancora identificata la particella che media la forza gravitazionale. Una interazione davvero particolare che, a differenza di tutte le altre, agisce su scala cosmica. Le galassie si attraggono le une con le altre e, secondo il modello standard, dovrebbero farlo scambiandosi particelle mediatrici di questa forza, i gravitoni. L’umanità sta cercando di risolvere questo puzzle che resta, per ora, irrisolto.

La seconda carenza del modello standard è che non giustifica la presenza della cosiddetta materia oscura. Si tratta di materia presente in tutto il cosmo, stimata pari ad oltre il 90% della materia totale, che deve necessariamente esistere per giustificare le forze gravitazionali che movimentano l’intero universo. Insomma, le forze di attrazione ci sono, ma non tornano i conti con la materia che dovrebbe generarle. Questa materia c’è, ma non si vede, cioé, ad essere precisi, non scambia energia con l’esterno e, per questo motivo, non è direttamente rilevabile.

La terza grande carenza del modello standard è che non giustifica il motivo per cui gli oggetti intorno a noi sono dotati di massa. Attenzione alla differenza tra massa e materia: la massa è quella caratteristica intrinseca degli oggetti di resistere al cambiamento di stato. Ricordate? Ne parlammo nei post dedicati alla meccanica newtoniana: imprimendo una forza ad un oggetto, questo iniza a muoversi di moto rettilineo uniforme con accelerazione inversamente proporzionale alla massa. Tanta più massa ha e tanto minore sarà l’accelerazione impressa. Per questo motivo, Newton parlava di inerzia. La massa è quella caratteristica fisica che rende l’oggetto “riluttante” a muoversi. La massa gioca un ruolo importante nella gravitazione universale, perché determina le forze scambiate tra gli oggetti nel cosmo.

Il problema del modello standard è che nessuna particella è dotata di massa e che, quindi, la massa come inerzia era fino a due giorni fa semplicemente un mistero. Il nocciolo della grande idea del fisico inglese Peter Higgs, risalente a ben cinquant’anni addietro, è che deve necessariamente esistere una particella “portatrice di massa”, questa particella è il Bosone di Higgs. La conferma delle previsioni teoriche di Higgs è un vero e proprio avanzamento dell’umanità: abbiamo finalmente compreso come mai gli oggetti del cosmo sono dotati di massa e che cosa fornisce l’aspetto “sostanziale” a tutto ciò che ci circonda.

 

Relazione tra il Bosone di Higgs e  Big Bang (fonte: CERN)

La conferma sperimentale dell’esistenza del Bosone di Higgs ha delle implicazioni drammatiche per la conoscenza del cosmo, ad iniziare dalla Teoria del Big Bang. Avendo trovato la particella che “fornisce massa” alle particelle del modello standard, la teoria del Big Bang è ancor di più avvalorata. Il dibattito tra creazionisti ed evoluzionisti si basa proprio sul fatto che, ad oggi, non è ancora pienamente giustificato il motivo per cui l’universo si sia espanso da una dimensione di un guscio di noce ai 10^26 metri odierni. Il Bosone di Higgs spiega perché l’universo è, oggi, isotropo (cioé che mantiene le stesse proprietà guardando in tutte le dimensioni) ed omogeneo (cioé con massa distribuita in modo uniforme).

La giustificazione teorica di questa espansione è nella cosiddetta teoria inflazionaria. Quando l’universo era infinitamente denso, le forze di gravità erano così potenti da “tenerlo incollato” assieme, non giustificando quindi la rapidità dell’espansione. Il Bosone di Higgs è proprio la particella che ha giocato il ruolo fondamentale del cosiddetto periodo inflazionario dell’universo. Insomma, sarebbe proprio la presunta “Particella di Dio”, a fornire un contributo fondamentale alla conferma della teoria del Big Bang, smentendo quindi il creazionismo.

E’ una caporetto per i creazionisti. Di qui l’incredibile e sospetto abuso della locuzione “Particella di Dio”. Lo stesso Higgs, che è ateo, ha espresso più volte la propria contrarietà a questa accezione. I mezzi di informazione, anziché divulgare i fenomeni fisici dietro a questa scoperta, hanno semplicemente rimbalzato questa facile denominazione, generando una confusione notevole.

Diciamolo una volta per tutte: la “Particella di Dio” è fortemente atea e dimostra, semmai, il contrario. C’è da scommettere che le gerarchie ecclesiastiche applichino la solita tecnica di “spostare indietro” la presenza di Dio ogni volta che le Sacre Scritture vengono smentite, ponendo la questione della causa del Big Bang ma, tant’è, un atto di fede è pur sempre un atto di fede, e va comunque rispettato.

Sarebbe opportuno, però, che venga anche rispettata la scienza ed i risultati che produce. E che, soprattutto, questi siano divulgati anche quando sono scomodi.

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5 risposte a Ancora un duro colpo per i creazionisti: trovato il Bosone di Higgs (parte 2)

  1. Marco scrive:

    “……a fornire un contributo fondamentale alla conferma della teoria del Big Bang, smentendo quindi il creazionismo…..”
    Spostare all’indietro cosa?…Chi ha affermato che il bosone era il primo?
    E’ chiaro che ti è di conforto a te pensare che si debba necessariamente dire che c’è prima qualcosa. E’così lampante il tuo preconcetto che non vedi che poni domande e risposte da solo. Ovviamente la deduzione che poni non si tiene in piedi: nulla smentisce e per correttezza scentifica nulla dimostra a pro del creazionismo. Dopotutto la contrapposizione tra evoluzione e creazione ha un aspetto di negatività che solo chi cerca di (con)validare la famosa ipotesi preconcetta “ora diranno che ….” manifesta. Sono due piani diversi che misurano due situazioni diverse: “il momento primo”, al quale ed esprimo una opinione personale, io credo non arriverà mai per gli strumenti logici che la scienza utilizza e “l’attore primo” cosa che si misura e manifesta su un altro campo; quindi due storie diverse. Spesso ci si confonde…per colontà ma anche per disperazione. Confrontarli su di uno stesso piano è palesemente errato.
    Il tema è un pò come a dire che i valori religiosi e morali sono innati e quindi non sono prerogativa delle religioni stesse. Ma cosa li rende innati?
    Infine lo sceinziato del momento Higgs, a cui giornalisticamente si va dietro, è ateo ma tanti altri scenziati no…..Majorana disse:”mi diverto a capire Dio come ha creato l’universo…”.

    • LidiMatematici scrive:

      Capisco il tuo punto di vista ma, in tutta franchezza, sono convinto che l'”attore primo” sia una invenzione umana. Assolutamente rispettabile, ma una risposta tutta umana alla necessità di trovare conforto alle sofferenze e alle domande irrisolte.

      • Marco scrive:

        Capisco anche io il tuo ma credo che sia necessario maggiore equilibrio visto che ciò che è nell’articolo non dimostra nè confuta nulla. Quindi se non vuoi trasformarti in un persecutore (la chiesa ha sbagliato tanto in passato su questo tema….ed ora la “scienza” si sta vendicando…), ma fare divulgazione presenta le informazioni con equilbrio: addirittura molti scenziati pensano che il modello standard (accettato, come spesso la scienza accetta le mode…) sia un modo della nostra impossibilità di misurare.
        I sillogismi si dimostrano ed uno scenziato ed un divulgatore prima di ogni affermazione deve necessariamente dimostrare l’ipotesi.
        Infine ognuna alle sue idee io credo in Dio e tu credi invece che non esiste: ambedue crediamo in qualcosa che non possiamo dimostrare. E’ una fede la mia così come la tua….

        • LidiMatematici scrive:

          Caro Marcello,
          innanzitutto grazie per la partecipazione e per il pacato dibattito. Vorrei, credimi, davvero poter considerare equivalenti le due ipotesi di esistenza e di non esistenza di Dio. Mi vengono in mente le parole di Laplace a Napoleone, credo, quando il grande condottiero chiese allo scienziato perchè non citasse mai Dio nelle sue opere. E Laplace: “signore, non ho avuto bisogno di questa ipotesi”.
          A rileggerci con grande piacere.
          Carlo

          • saverio scrive:

            Se si va ad esaminare un incidente stradale (mortale: e infatti il morto c’è) e verificare la dinamica dell’incidente…alla fine si potrà dedurre che in forza della forza centrifuga, in base alla velocità e la visicosità dell’asfalto ecc. l’auto di NN è andata a finire sull’auto di MI. Conclusione: nessuno è colpevole perchè sono interagite tanti fattori fisico-meccanici-atmosferici-….E’ stato il Caso.
            Ma qualcuno che guidava maldestramente ci sarà stato? O è avvenuto per caso?
            – Sa, reverendo: io non credo all’esistenza di un Dio creatore. Perchè non l’ho mai visto. Tutto è
            frutto del Caso.
            – Neanch’io ho visto il Caso!

            La dinamica di un evento ha misurazioni che
            non possono misurare il responsabile dell’evento.

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