La Contrabbandiera di Voghera (parte 1)

E’ estate, caldo torrido che non ci molla. Decido di concedermi un piccolo piacere della vita, di quelli che fanno male: vado in giardino e mi accendo un sigaro. Decido per un nostrano Toscano, gran bel sigaro. Non che sia un grande fumatore, anzi, di norma accompagno solamente i grandi pasti con sigari, alla sera, perché fumare nuoce gravemente alla salute, come giustamente ci ricordano i Monopoli di Stato.

Computer alla mano, decido di farmi una piccola scorta di sigari, un prodotto davvero d’eccellenza e, in perfetta ignoranza della legge, inizio a cercare su eBay. Cerco “sigari”, e trovo solo accessori per sigari, ma sigari, nulla! Dico tra me e me che è strano, e ritento la ricerca con keyword diverse, niente di fatto.

Incuriosito, vado a vedere su internet se sussistono vincoli di legge all’acquisto online di tabacchi, e scopro che è proprio così: un impianto legislativo apposito, risalente alla seconda guerra mondiale (e successive modificazioni), stabilisce categoricamente che i tabacchi non possono essere trasmessi in alcun modo e che vanno acquistati solamente dai tabaccai.

E’ una legge, e le leggi non si discutono. Punto. Pazienza, vuol dire che ordinerò i miei sigari al tabaccaio. Da bravo blogger impiccione, però, ormai sono incuriosito …

Continuando la ricerca in internet scopro di poveri malcapitati che hanno avuto l’idea di acquistare sigari dall’estero, ma roba di poca quantità, tipo scatoline da 10, e si sono visti recapitare addirittura una notifica di reato di … contrabbando!

Cioè, non avviene come in tutti gli altri casi, che la dogana prende visione della bolla di accompagno dove vengono dichiarate le merci in modo chiaro ed esplicito, applica dazio e tasse e il cittadino deve corrispondere quella cifra se vuole ritirare la merce. Al più, avrei detto, la dogana avrebbe dovuto bloccare la merce. Nel caso del tabacco, no. Al poveraccio che incautamente perfeziona un acquisto via internet, viene applicato il codice penale: reato di contrabbando. E qui viene la notiziola interessante: il reato è estinguibile con una ammenda di … 248€. Non è chiaro se poi si aggiungeranno ulteriori “ritorsioni” (passatemi il termine ironico) previste dalla legge, ma questo è un’altro discorso.

La domanda è: perché tanto accanimento? Perché tenere una legge così vecchia e non far semplicemente pagare dazio e tasse come per tutte le altre merci? Lo stato percepirebbe una montagna di denaro se consentisse l’acquisto online. L’avevo fatta troppo semplice: da un lato ci sono i tabaccai, che hanno pagato fior fior di denaro per acquistare la licenza e, in questo modo, il commercio online non regolamentato porterebbe sicuramente importanti danni alla categoria.

Ma l’accanimento  contro i “Contrabbandieri inconsapevoli” continuava a sembrarmi eccessivo e, così, ho proseguito a spulciare qua e là sul web, scoprendo un ulteriore risvolto. Molto, ma molto più interessante …

Alla prossima.

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