Emergenza Ebola o forse è solo razzismo?

ebolaAvrete letto sui giornali, online e cartacei, delle preoccupazioni, spesso infarcite di schietto razzismo, sui presunti drammatici effetti di Ebola, portato dagli immigrati. Già il nostro paese fatica indubbiamente a salire i gradini della ripida scala della civiltà, è quindi comprensibile quanta facile presa possa fare, sul cittadino comune, chi soffia sul vento delle paure.

A maggio scorso Jean-Marie Le Pen addirittura tifava per l’epidemia di Ebola, sperando che risolva contemporaneamente sia i problemi dell’immmigrazione, sia la crescita della popolazione mondiale. In Italia il governatore del Veneto Zaia addirittura propone la chiusura delle frontiere e così via in un crescendo di speciose prese di posizione.

Al solito, non si vede un dato oggettivo, una statistica, un grafico, una proiezione o qualsiasi cosa fornisca una minima parvenza di supporto di valutazione oggettiva sui mezzi di informazione. Ed è proprio in questa nicchia di vuoto pneumatico che LidiMatematici si colloca, da ormai quattro anni.

Da impenitenti istigatori alla conoscenza, siamo andati a vedere il report, datato 24 giugno, quindi recentissimo, sulla diffusione del virus Ebola, in Africa Occidentale, proprio all’epicentro del contagio. Il report, basato sulle statistiche di Medici Senza Frontiere, fa il punto sulla diffusione del virus in Guinea, Liberia e Sierra Leone e restituisce un quadro sicuramente importante ma non certo apocalittico, e men che meno tale da giustificare la chiusura delle frontiere.

Questo grafico mostra  i numeri del contagio in Guinea, Liberia e Sierra Leone, da fine Dicembre 2013 a metà Giugno 2014.

ebola_grafico

In un territorio di circa 20 milioni di persone, sono stati riscontrati 618 casi di sospetto virus Ebola, di cui 461 confermati, 107 probabili e 50 sospetti. In queste tre categorie il tasso di mortalità è rispetivamente di 227, 99 e 31. Un incidenza sicuramente importante di contagio, con circa 3 casi su centomila ed anche di morte, circa la metà. Altrettanto evidente è l’andamento in crescita. Tuttavia, attenzione a chi parla di andamento esponenziale, perché nessun modello di diffusione prosegue all’infinito. Ne abbiamo già parlato in questo blog: questi fenomeni seguono un’andamento meglio approssimato da una regressione logistica, quindi con una fase di crescita molto ripida, assimilabile all’esponenziale, per poi attestarsi su un livello massimo. Insomma, lo sterminio di massa auspicato da Le-Pen è – per fortuna – un mero delirio razzista. E Le-Pen sembra essere pure in buona compagnia: è proprio di queste ore la notizia che il presunto contagio di Ebola nelle zone dello sbarco degli immigrati in Italia era una bufala.

Il report illustra anche il meccanismo del contagio, principalmente causato dal pipistrello della frutta, molto diffuso in Africa Occidentale. Tra gli esseri umani, il virus Ebola si trasmette attraverso i fluidi corporei: sangue, escrementi, secrezioni. Non, quindi, per via aerea.

Resta comunque il fatto che, all’origine, abbiamo cifre importanti, tenendo conto che l’epidemia è ancora in corso di sviluppo. Indubbiamente una prevenzione è necessaria, soprattutto alle frontiere, quindi stabilire una politica di maggior controllo rispetto ai luoghi di provenienza è sicuramente auspicabile. E’ bene ricordare ancora che stiamo parlando di Liberia, Sierra Leone e Guinea non di tutta l’Africa. Si riportano anche casi in Nigeria ma si tratta, per ora di una decina su una popolazione di oltre 170 milioni di persone. Comunque, andare a contagiarsi di Ebola in Italia, ce ne vuole davvero.

Adottare una politica di chiusura delle frontiere, acuendo i drammi umani delle centinaia di migliaia di immigrati sarebbe un’operazione non solo di dubbia utilità, ma anche di inaudita spietatezza, nei confronti di coloro che cercano – semplicemente – condizioni di vita migliori. Tanto che il report allegato non propone neanche limitazioni al viaggio verso i paesi infetti.

Tanto per darvi un’idea, il numero dei morti per incidente stradale in Italia è di circa 3700 l’anno, per una incidenza pari a 6 su centomila, quattro volte tanto i morti di  Ebola in Africa Occidentale. Se gli altri paesi del mondo dovessero chiudere le frontiere per lo stesso motivo, agli italiani non sarebbe concesso di viaggiare. O, quantomeno, di affittare un’automobile.

-> Vai al report originale

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