Alta Fedeltà con il Raspberry PI

FullSizeRender-4Secondo esperimento a distanza di circa un anno con il sorprendente Raspberry PI, nato a Cambridge nel 2006 da un gruppo di ragazzi svegli e con la visione a lungo termine, quando Eben Upton, Rob Mullins, Jack Lang e Alan Mycroft gettavano le basi per un piccolo computer basato su Linux, oggi diffso al livello planetario.

La scheda alla base del Raspberry, oggi arrivato alla terza versione, nasceva inizialmente a scopo divulgativo, con l’idea di avere un computer per tutti e dal costo abbordabilissimo. Con meno di 40$, già dal 2008, si poteva avere un computer dalle prestazioni paragonabili a quelle di un cellulare ma in grado di far girare praticamente tutto il software di un computer casalingo: navigare il web, scrivere e-mail, redigere testi, presentazioni e molto altro.

Difficile dire se il team inglese prevedesse davvero la quantità di applicazioni sterminate di una schedina del genere. Oggi abbiamo un panorama sorprendente, che va dalla automazione casalinga (domotica), alla matematica, dal calcolo parallelo alla ricerca pura e applicata. Chi conosce il mondo della matematica sa come un geniaccio come Stephen Wolfram tenda veramente a tenere il suo celebre Mathematica tutto per sé, eppure – solo per il Raspberry PI – ne ha fornito una copia IMG_5191praticamente completa, gratuitamente.

La versione corrente del Raspberry PI, la 3, vanta prestazioni di tutto rispetto, con ben un giga di RAM, wi-fi e bluetooth integrato, porta ethernet, uscita video HDMI a 1080p, 4 porte USB e scheda grafica con motore 3D integrato. Un mix ineguagliabile di prestazioni e costo che lo rende praticamente il compagno dei nostri ragazzi per tutto il curriculum scolastico, fino alla laurea.

Date le caratteristiche di bassissimo rumore e qualità dei circuiti, sono diversi anni che HifiBerry, startup specializzata, sviluppa hardware dedicato per una applicazione generalmente riservata ad una platea facoltosa: l’alta fedeltà.

Ci siamo occupati di questo ambito già un anno fa, con un progetto FullSizeRender-5dedicato di convertitore analogico / digitale (o DAC), con uscita analogica su Raspberry PI 2. Stavolta abbiamo fatto il bis con un gemello basato su Raspberry PI 3 e uscita digitale.

Sempre da HifiBerry abbiamo scelto il Digi+ nella versione PRO. Si tratta di un convertitore analogico / digitale con uscita digitale dalle prestazioni che non sfigurano nemmeno con componentistica da migliaia di euro. E’ una scheda dedicata di alta qualità con uscita S/PDIF, in grado di supportare risoluzioni fino a 192kHz/24bit. Per avere un idea della qualità, basti pensare che convertitori analoghi sul mercato Hi-Fi partono dalle 400€ in su.

Il Digi+ Pro costa invece 40$ (ma va montato su Raspberry PI) e offre una alimentazione dedicata a basso rumore, doppia uscita TOSLink e RCA, chipset integrato Cirrus, un clock a doppio oscillatore e basso jitter, tutti i connettori e contatti dorati, nonché possibilità di alimentazione esterna. Sono tutte caratteristiche che l’audiofilo esperto è disposto di norma a FullSizeRender-3pagare a caro prezzo.

Con circa un centinaio di euro è stato invece possibile realizzare non solo un vero e proprio computer casalingo, ma un vero e proprio componente hi-fi che in quanto a timbrica, dinamica e soundstage si colloca ai livelli di componentistiche da migliaia di euro. Una valida occasione per realizzare un componente di indiscussa qualità e, soprattutto, di coinvolgere i nostri ragazzi in attività concrete e dall’esito immediatamente visibile.
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