Lo Scoop ai tempi del Coronavirus

Siamo ormai al terzo mese di lock-down, chiusi in casa, in una situazione certamente non facile da gestire. In questo blog abbiamo seguito tutta l’evoluzione sino al termine della fase 1: è andata come avevamo previsto, con le tempistiche – per fortuna – pienamente rispettate.

Chi ci segue lo sa, siamo un blog di divulgazione scientifica, e pur essendo in prima linea nell’invitare a rispettare tutte le regole di contenimento del virus, distanziamente sociale, uso delle mascherine secondo le disposizioni, detersione delle mani, nonché un deciso invito alla prudenza conservativa, non possiamo fare a meno di … fare il nostro lavoro.

Non c’è dubbio che, in una complessa situazione come questa, le persone abbiano adottato comportamenti ad ampio spettro, generalmente prudente, ma con punte di eccessivo ottimismo. A fare da sfondo a tutto ciò, come se non bastasse, le difficoltà economiche. Così, mentre capiamo che bisogna pur guadagnarsi la pagnotta, non possiamo non stigmatizzare un comportamento particolarmente odioso: quello di alcuni giornali che, approfittando della risonanza della pandemia, trovano espedienti per fare cassa, passando così dall’essere “giornalisti” a “giornalai”. Non spetterebbe a loro di vendere i giornali, lo sappiamo, questo compito spetta alla rispettabilissima schiera dei giornalai, quelli veri e senza virgolette.

Alla vostra destra potete vedere la foto del solito “furbetto” che approfitta di un banale trucco fotografico, ovvero l’utilizzo del teleobiettivo per fare cassa e rendere così lo scatto più appetibile di quanto non meriterebbe.
Peccato che, in questo caso, c’era anche la redazione di LidiMatematici e, avendo va visto in atto questo comportamento, siamo arrivati preparati.

Il weekend scorso ad Ostia, dove sono state scattate queste foto, era pieno di giornalisti, cercavano lo scoop esattamente come hanno fatto e continuano a fare alcuni personaggi discutibili in passato. Accadeva che i fotografi si piazzavano dalla distanza, col teleobiettivo, con le persone ad avvisarsi reciprocamente. Scene pure divertenti: “Aoooo! Ve stanno a riprende!”, tipo così se non fosse chiaro.

Dicevamo, spesso i fotografi (non tutti ovviamente) usano tecniche banali di schiacciamento prospettico per dimostrare che è pieno di gente – quando così non è – vendendo così la foto alle loro testate. E in questo articolo vogliamo darvi una dimostrazione pratica.

Così appariva il lungo mare in quella giornata, è la prima volta che lo vedevamo da due mesi e mezzo. Come potete vederem chi insiste a dire che c’è “un sacco di gente” usa evidentemente artifici fotografici.

Ed ecco la stessa foto, identica, semplicemente ritagliata al centro:

Purtroppo non sono pochi i fotografi usi a questo comportamento che dire scorretto è poco. Ve lo dimostriamo attraverso un set di foto analoghe, scattate negli stessi punti, e trattate in modo tale da far apparire la stessa scena come piena di persone, quando in realtà non lo è. I fotografi che applicano questi artifici per vendere i propri scatti dovrebbero riflettere un attimo, e fare un passo indietro, perché stanno gettando una luce del tutto immeritata su tutti noi,che stiamo sostenendo uno sforzo immane.

Tutte le foto esposte in questo articolo sono state scattate dalla redazione di LidiMatematici e, su tutte, è stato applicato lo stesso artificio:un semplice taglio prospettico operato a partire da una prospettiva più ampia. Per essere chiari: le foto che vedete sono esattamente la stessa foto, ma tagliata in modo opportuno per far sembrare piena di gente una strada, in realtà, praticamente vuota. Trovate diversi esempi in calce a questo articolo.

Un fotografo esperto sa replicare alla perfezione questo “trucco” fotografico, semplicemente adottando un teleobiettivo (dai 200mm equivalenti in su). Ve ne accorgete perché la profondità di campo, ovvero la porzione di scena a fuoco, è tipicamente ridotta. E’ un effetto fotografico tipico delle cosiddette “ottiche lunghe”. La adozione di una ottica lunga è, di fatto, equivalente al taglio che vi abbiamo mostrato.

Usare queste tecniche è, lasciatecelo dire, francamente esecrabile, una forma di sciacallaggio, nel senso proprio del termine, cioè della azione di mangiare sui resti delle disgrazie altrui.

P.S: su Facebook, siamo stati bannati da un fotografo cui avevamo fatto notare il trucco fotografico …

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