Celiachia: è boom nell'ultimo triennio (parte 2)

Riprendiamo il post precedente sulla celiachia, una malattia che si sta rivelando sempre più diffusa.

I sintomi della celiachia non vanno sottovalutati: il sistematico danneggiamento della mucosa intestinale, anche solo per contaminazione,  provoca un aumento drammatico del rischio di contrarre importanti malattie che, statistiche alla mano, è causa di un tasso di mortalità doppio rispetto a quello della normale popolazione non celiaca. E’ di fondamentale importanza che la celiachia venga diagnosticata per tempo, che venga instaurata una dieta senza glutine con la massima urgenza e che questa dieta venga mantenuta con il rigore più stretto possibile.

La diagnosi viene effettuata attraverso gli esami del sangue, ed è fondamentale che il paziente si rivolga ad un centro specializzato per assicurarsi un celere completamento dell’iter diagnostico. Una volta riscontrata la celiachia tramite indagini di laboratorio è altrettanto importante che venga effettuata una gastroscopia per accertare il livello di appiattimento dei villi intestinali. Ultimamente, in farmacia, sono disponibili kit di test per celiaci, molto simili al test del diabete mediante puntura del dito indice. L’iter diagnostico è piuttosto complesso, motivo per cui il numero di celiaci ufficialmente censiti è notevolmente  inferiore dell’atteso.

Occorre rivolgersi ad un centro specializzato, presente in tutti gli ospedali, perché esami di laboratorio e accertamenti endoscopici devono soddisfare criteri ben precisi per essere presentati all’ASL di competenza. Il celiaco ha infatti diritto ad un assegno mensile da spendere in farmacia per approvigionarsi dei prodotti senza glutine. Questi prodotti sono abbastanza costosi (i dolci senza glutine, a titolo di esempio, possono arrivare anche a costare oltre 30€/kg). Senza il supporto di una associazione, il tempo che intercorre tra l’insorgenza della malattia e l’effettivo riconoscimento da parte del servizio sanitario nazionale può essere anche lungo, nell’ordine dei mesi, con conseguente aggravio economico per la famiglia del celiaco, costretta a sostenere per intero le spese per una dieta senza glutine.

Ad oggi l’acquisto dei prodotti senza glutine in convenzione con il servizio sanitario nazionale è unicamente possibile in farmacia, sebbene i prodotti per celiaci siano disponibili anche nei comuni supermercati. La notevole differenza di prezzi tra farmacia e supermercati può far sorgere ragionevoli dubbi sul fatto che, sulla celiachia, sia in atto una vera e propria speculazione. Sarebbe davvero un passo in avanti, sia per l’integrazione dei celiaci che per l’abbattimento del costo a carico del SSN, che il celiaco possa spendere il proprio bonus mensile per gli acquisti di prodotti senza glutine anche al di fuori del circuito farmaceutico.

Mantenere una dieta senza glutine non è cosa semplice, soprattutto per gli adolescenti, che si trovano a dover fronteggiare una oggetttiva situazione di diversità. Anche per gli adulti, mantenere un regime alimentare controllato a vita non è questione da poco e l’impatto psicologico non si può dire trascurabile. Tuttavia, il celiaco che instaura una dieta completamente priva di glutine ottiene una completa remissione dei sintomi e torna in piena salute.

Se avete quindi ragionevoli sospetti di avere un parente o un amico con sintomi riconducibili a quelli della celiachia, invitatelo a contattare l’Associazione Italiana Celiachia, che opera in modo diffuso, attivo e capillare nel territorio nazionale. Quest’anno è il trentennale dell’associazione, baluardo essenziale a supporto dei pazienti celiaci.

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