Arduino e il Robot Telegrafista

Cos’è Arduino? E’ il nome di un pub di Ivrea, ma anche un nome di persona. Arduino è un nome semplice, immediato, diretto, con una particolarità: racconta una notevole storia di genio ed inventiva tutta italiana.

Massimo Banzi, ingegnere, è solito recarsi al pub, Arduino appunto, e tra una chiacchiera e l’altra qualche anno addietro ha avuto una idea geniale: raccogliere le esperienze amatoriali in tema di schede di controllo per progetti di robotica per costruire un prototipo basato su piattaforma opensource (ne abbiamo parlato, ricordate?), in grado di ricevere stimoli sensoriali dall’esterno e di interagire con l’ambiente attraverso semplici attuatori.

L’idea di Banzi ben presto prende corpo e diventa reale in Arduino:  una scheda programmabile, attraverso il linguaggio omonimo, basata su microcontrollore. Nell’arco di poco tempo grazie all’economicità dell’hardware, alla semplicità del linguaggio di programmazione ed alla disponibilità di un discreto numero di attuatori e sensori, il progetto di Banzi riscuote un successo planetario.

Nel 2007 nasce quindi l’azienda Tinker.it che, nell’arco di soli due anni, commercializza ben 50 mila unità e, oggi a 5 anni di distanza, gioca un ruolo di primissimo piano nel panorama hobbistico mondiale. Ma Banzi va ben oltre: rende pubblici gli schemi dei suoi progetti cosicché l’intero pianeta possa usarli per migliorarli, estenderli e produrre conoscenza da conoscenza.

Ad oggi il team di Banzi è cresciuto e continua a mietere successi su successi. I progetti di robotica basati su Arduino si moltiplicano di giorno in giorno:  piccoli droni-spia, macchine del caffé controllate remotamente, fotografia stroboscopica, consolle di videogioco open source, radiocomandi per modellini controllati via iPhone e persino un robot che trasmette il codice morse.

L’idea di Banzi non è solamente eccezionale dal punto di vista della conoscenza: volete gettarvi nella progettazione robotica? Scaricate i suoi progetti ed iniziate a sperimentare. La possibilità di condividere i progetti in modo libero, e con l’intero pianeta, porterà sicuramente ad una rapidissima evoluzione della robotica. E non solo quella hobbistica.

E così hanno fatto gli appassionati di tutto il mondo. Il robot telegrafista è solo un esempio notevole. E’ un progetto realizzato dalle Officine Meccaniche Piero Begali che ha dell’anacronistico ma che rende appieno le potenzialità di Arduino. Già specializzate nella produzione di tasti radiotelegrafici destinati ormai al mercato di nicchia dei radioamatori, le Officine Begali hanno utilizzato un progetto di robotica di un radioamatore, Marco Suardi, per il test massivo dei propri tasti radiotelegrafici.

Vedere il robot in azione con Arduino è impressionante. Su un display LCD scorrono le parole in trasmissione e la macchina preme le palette del tasto radiotelegrafico a velocità maggiore di quella in voga ai tempi della radiotelegrafia commerciale:

Non è decisamente un periodo d’oro per l’immagine italiana ma, ancora una volta, il genio italiano gioca un ruolo di primissimo piano.

E, raccontare queste storie, è davvero una gran soddisfazione.

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2 risposte a Arduino e il Robot Telegrafista

  1. fill0llif scrive:

    Ho imparato a conoscere Arduino a scuola due anni fa. In quel periodo, il mio professore di sistemi decise di impiegare le sue ore per farci conoscere questo framework e per far partecipare la classe ad un progetto scuola-lavoro. Il primo impatto è stato forte, ma non abbastanza da colpirmi, tuttavia col tempo ho compreso le potenzialità di tale dispositivo. In questo ultimo anno infatti, ho cominciato a capire che l’informazione e i sistemi che la controllano ricoprono un ruolo fondamentale nel nostro mondo. Ora, ritengo dunque che Arduino sia uno degli strumenti che un informatico debba portare sempre con sé e che sia un modo per avvicinare l’informatico all’elettronica, che rimane, in ogni caso, materia di sua competenza. Per questo motivo ho deciso di acquistarlo e sono tuttora a lavoro su alcuni progetti particolarmente interessanti.

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