Acconto IMU entro il 16 giugno: si applicano le aliquote base

La gran parte dei giornali ha ribattuto la notizia dell’AGI – Agenzia Giornalistica Italiana, sullo stato di incertezza normativa sull’anticipo IMU. Il “decreto salva-Italia” del governo Monti ha infatti stabilito che, così come avveniva per la vecchia ICI, si debba corrispondere un anticipo dell’IMU entro il 16 giugno 2012, da calcolare contestualmente alla compilazione del modulo 730.

La Consulta nazionale dei CAF lancia però un allarme più che giustificato: dei circa 8000 comuni italiani, circa 500 hanno stabilito le aliquote da applicare. La consulta ha quindi sollecitato il Ministero dell’Economia e delle Finanze a definire la questione entro Pasqua, cioé per la fine di questa settimana. Il quadro è complesso, i comuni non sono pronti e le procedure di gestione non sono ancora pienamente definite: in mancanza di adeguate chiarificazioni, si profila la concreta possibilità che il pagamento della prima tranche di IMU venga addirittura posticipato.

Ricordiamo che l’IMU si calcola come segue:

IMU = Base Imponibile (rivalutata del 5%) x Coefficiente di Rivalutazione x Aliquota

Come prevedibile,  è proprio sulle aliquote che i margini di incertezza lasciano spazio alle più ampie discussioni. Su LidiMatematici abbiamo seguito a più riprese la vicenda IMU e, grazie ai nostri “ferri del matematico”, siamo in grado di trattare la questione con immediatezza (vedi post sulla percentuale).

Resta il fatto che il cittadino sa una sola cosa: che deve pagare. Ma quanto ?

La proposta della Consulta è di applicare le tariffe base per prima (4 per mille) e seconda casa (7,6 per mille) per l’anticipo di giugno, quando dovremmo pagare il 50% dell’IMU. La quota restante andrebbe poi corrisposta a conguaglio con la seconda rata, calcolata sulle aliquote effettive stabilite dai comuni. Il ministero delle Finanze ha accolto la proposta e, quindi – con santa pazienza – è il caso di rifare per l’ennesima volta i conti. Se così  fosse, dovremmo pagare  in ragione della seguente tabella:

Ipotesi di acconto IMU da versare entro il 16 giugno 2012

Nella tabella, la rendita catastale è già rivalutata del 5% e l’IMU prima casa è già comprensivo della detrazione fissa di 200€, cui va aggiunta una ulteriore di 50€ per ciascun figlio a carico di età ingferiore ai 26 anni e per un massimo di 400€ (8 figli). Ad esempio, il proprietario di un immobile avente rendita catastale pari a 1000€ (già rivalutata del 5%), pagherebbe un acconto di 220€  e 608€ per prima e seconda casa, rispettivamente.

La tranche di giugno per i possessori di prima casa si rivela ancora tollerabile, ma per le seconde case si profila una vera e propria stangata. Senza poi contare l’oneroso conguaglio dell’IMU che dovrebbe andare ad alleggerire in modo prepotente le tredicesime, già ridotte al lumicino dalle scadenze di rito dello stesso periodo.

Torneremo, ovviamente, sull’argomento con una ipotesi di anticipo e conguaglio per avere il polso dell’effettivo peso della nuova tassa. Data l’entità delle cifre in ballo è infatti necessario pianificare questa spesa, e non è il caso di farsi cogliere impreparati. Arrivano infatti, anche su questo blog, segnalazioni di cittadini in stato di oggettiva difficoltà.

Il problema è: salvata l’Italia, riusciremo a salvare gli Italiani ?

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