La singolarità qualunque contro tutti (parte 1)

terzo_statoAvrete letto spesso in giro per internet questa locuzione. Cos’è, o meglio, chi è la  singolarità qualunque? Io, voi, la persona media. Per essere una “singolarità qualunque”, però, la persona deve almeno assurgere a singolarità e, cioé, scrivere, parlare, esprimere la propria opinione.

Curioso che un blog fortemente laico citi un prete, ma la caratteristica della singolarità qualunque è proprio di aderire in modo del tutto spontaneo alla visione della cultura che aveva Don Lorenzo Milani: è necessario conoscere almeno 2000 parole per non farsi mai fregare. E chi sa, conosce, anche poco, frammentario, comunichi, diffonda, dialoghi.

Si, ma come? Con quale mezzo? E’ qui che il web gioca un ruolo fondamentale: è un portentoso mezzo di comunicazione che raggiunge tutti, a costo basso. E’ così che la singolarità qualunque, come me che scrivo questo blog, è in grado di raggiungere un numero potenzialmente illimitato di persone.

L’esperienza elettorale in Italia ha dimostrato proprio questo enorme potenziale. Nonostante i canali di comunicazione siano ufficialmente dedicati unicamente a chi il potere lo detiene saldamente in mano, milioni di singolarità qualunque si sono girate contemporaneamente nella stessa direzione e, tutte, hanno messo insieme una forza enorme.

Da osservatore, sempre singolarità qualunque si badi bene – quindi con tutta la fallacità del caso ma con lo spirito del ricercatore scientifico – mi preme sottolineare che tutto ciò è accaduto grazie anche ad alcuni elementi strutturali del web, sistematicamente ignorati dall’establishment.

Il web è una rete. Le reti sono composte da nodi, gli agenti, ed archi, le connessioni tra agenti. In ogni scambio su internet, è condizione necessaria che ogni nodo sia connesso e raggiungibile.

L’informazione su internet si propaga per adesione spontanea. Per vari motivi, magari anche discutibili, il singolo nodo riceve un quanto di informazione  e decide di propagarla perché la trova aderente al proprio stato. Dipende dalla singolarità che occupa quel nodo, ovviamente, se propagherà l’ennesima bufala o un articolo scientifico, o divulgherà materiale di alto lignaggio. Così come esiste il diritto di parola nel mondo reale, non sta a noi sindacare se sia degno o meno parlare della squadra del cuore, del gatto di casa, o di meccanica quantistica.

Il punto cruciale da comprendere è che le leggi della fisica valgono anche per il web, così come la “realtà” che ci circonda è informazione, la “realtà” del web è informazione, anche se questo vi appare ovvio. Non così ovvio è, però, il significato di questo fatto.

Ne riparliamo.

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