Italia e immigrazione: la ricerca Ipsos MORI

salviniLa percezione non aderente al reale è un fenomeno su vasta scala, che coinvolge diverse nazioni e culture. Lo scorso Ottobre l’istituto Ipsos MORI ha pubblicato una ricerca su 14 paesiPerceptions are not reality: things the world gets wrong”, volta a misurare proprio la distanza tra realtà e percezione nella grande massa.

Altre testate giornalistiche e blog hanno illustrato i risultati globali, così come riportati dalla stessa IPSOS, senza però addentrarsi in alcune pieghe dello studio che, nel caso dell’Italia, mettono in luce fenomeni interessanti. La ricerca si è svolta proponendo ad un campione di popolazione bilanciato, in 14 paesi diversi, di stimare i seguenti fenomeni nel proprio paese:
– Percentuale di popolazione di fede Cristiana.
– Percentuale di popolazione di fede Musulmana.
– Percentuale di popolazione over 65.
– Percentuale di popolazione votante alle ultime elezioni.
– Tasso di disoccupazione.
– Aspettativa di vita.
– Percentuale di adolescenti che restano incinte.
– Percentuale di immigrazione.
– Aumento del tasso di omicidi.

Scopo delle domande è di valutare il tasso di ignoranza rispetto ai temi sociali più caldi, cioè quanto distante è la percezione delle persone rispetto ai fatti reali. Senza troppi giri di parole: l’Italia è prima in classifica, come mostrato in questo grafico riassuntivo.

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E fin qui, nulla di nuovo, rispetto a quanto già riportato dai nostri media. Tuttavia, grazie alla ragguardevole mole di dati scaricabile gratuitamente online è possibile anche capire la natura e l’incidenza del fenomeno dell’ignoranza, rispetto alle caratteristiche specifiche della nostra popolazione. Lecito chiedersi da dove venga questa percezione così distante dalla realtà.

E’ cronaca di questi giorni l’inneggiare alle ruspe di Salvini per risolvere la questione dei ROM in Italia, cui ha fatto prevedibilmente eco un ritorno di fiamma – nel vero senso del termine –  sui Social Network. Ormai è il nostro vicino di casa ed amico ad invocare soluzioni drastiche, in una  escalation che merita sicuramente attenzione.

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Abbiamo quindi deciso di analizzare i risultati della ricerca concentrandoci solamente sul tema dell’immigrazione, cercando di capire quanto sia aderente alla realtà  la percezione di questo fenomeno nel nostro paese. La domanda del sondaggio è la seguente:

Quanto pensi che valga la percentuale di immigrati in Italia (cioè di residenti in Italia non nati nel nostro paese) ?

E’ una domanda caldissima, perché affronta proprio il nocciolo della propaganda xenofoba portata avanti da Salvini, che sta macinando una campagna di consensi basata su una accurata disinformazione, basata su pochissimi assunti di cui diamo un compendio qui:
– L’Italia è un paese piccolo che non sopporta una immigrazione così massiccia.
– Gli altri paesi europei sono più selettivi.
– L’ immigrazione in Italia è maggiore che nel resto d’Europa.

Andiamo subito alle cifre, da fonte ISTAT: in Italia l’immigrazione è al 7%. Inferiore alla maggior parte dei paesi d’Europa. La Francia e Belgio hanno una percentuale di immigrazione del 10%, Germania e Inghilterra 13%, Spagna 12% e Svezia 16%.

Eppure il territorio tedesco è di poco più grande di quello italiano (7% in più), mentre l’Inghilterra è il 68% dell’Italia, per non parlare del Belgio: un decimo del nostro Bel Paese. Insomma non solo l’Italia è bella grande, ma ha una percentuale di immigrazione nettamente inferiore agli altri paesi europei. Dei paesi coinvolti nella ricerca, solamente Polonia ed Ungheria hanno meno immigrati. Ed è anche ovvio, perché la percentuale di immigrazione è direttamente correlata al PIL. Difficile pensare ad un immigrato che passa da un paese poverissimo ad uno in difficoltà economiche.

Tutto questo, però, sembra essere ignorato dalla nuova ondata xenofoba. L’effetto di tanto martellamento mediatico è, purtroppo, drammatico. La popolazione italiana sembra essere convinta che tra i maggiori problemi del paese vi siano gli extracomunitari, sovrastimando notevolmente la percentuale di immigrati (di cui, oltretutto, gli extracomunitari sono solo una parte). A risentire maggiormente della distorsione dei fatti, guarda caso, sono proprio le fasce più deboli, in termini di istruzione, reddito ed età.

Abbiamo detto che la percentuale degli immigrati è pari al 7%. Quando rivolgiamo questa domanda agli italiani, circa un quarto non sa o non risponde, del restante numero di persone solamente il 15% stima la percentuale correttamente. Tutti gli altri la sovrastimano, dando quindi una rilevanza al fenomeno maggiore di quella reale.

La ricerca riporta con dovizia di particolari e numeri quanto serve a tracciare con grande precisione i contorni del fenomeno della disinformazione in questa materia. Dividendo la popolazione in tre fasce di educazione (bassa, media, alta), solamente il 9% degli intervistati con basso grado di scolarizzazione stima correttamente il fenomeno. In pratica, nove persone su dieci di bassa educazione pensano che abbiamo più immigrati di quanti effettivamente ce ne siano. Impressionante l’incidenza della fascia degli “esagerati”: una persona su tre di bassa scolarizzazione pensa che abbiamo una immigrazione superiore al 40% E’ un dato allarmante, perché dimostra come l’effetto della disinformazione portata avanti dalla Lega sia soprattutto a carico della popolazione culturalmente più debole.

Con l’aggravante che anche tra gli intervistati ad alta scolarizzazione appena il 26% stima correttamente la percentuale di immigrazione, dimostrando di avere una opinione aderente al reale. Insomma, neanche lo studio mette al riparo dagli effetti del martellamento mediatico. Magra consolazione, gli “esagerati” si riducono all’8%.

Con i dati forniti dalla ricerca, è possibile effettuare una proiezione dell’opinione sull’intera popolazione, da cui risulta che gli individui con bassa scolarizzazione ipotizzano in media una percentuale di immigrati tra il 31% e il 38%, contro un intervallo tra il 17% e il 27% per i maggior scolarizzati. Ricordiamolo, sempre superiore al dato reale di immigrazione, pari al 7%.

Abbiamo parlato più volte del fenomeno dell’Analfabetismo Funzionale e del risultato della ricerca del Prof. Tullio De Mauro in cui solamente una persona su quattro sa usare in modo proprio gli strumenti culturali per orientare le proprie decisioni in modo aderente alla realtà. Questo studio ne è, disgraziatamente, una ulteriore conferma.

Analogo fenomeno si ripete dividendo per reddito le fasce di popolazione: solamente il 9% delle persone a basso reddito stima correttamente la percentuale di immigrazione, contro il 23% di quelle ad alto reddito. Da notare che, pure se reddito e scolarizzazione sono correlate, l’educazione fa ancora la differenza. Insomma, ricchi o no, l’assenza di scolarizzazione pesa eccome sulla capacità di giudizio: proiettando sull’intera popolazione italiana, la fascia a basso reddito stima mediamente l’immigrazione tra il 31% e il 42%, contro un intervallo tra il 21% e il 28% per i redditi più alti.

Le statistiche sulla suddivisione per fasce di età peggiorano ancora il quadro. Sotto i 35 anni, solamente l’11% azzecca la stima, contro il 22% della fascia di età sopra i 50 anni. In pratica, la disinformazione in tema di immigrazione ha effetto sui  giovani, più disinformati rispetto alla popolazione più matura. Dato confermato anche dagli “esagerati”: un giovane su 5 pensa che abbiamo oltre il 40% di immigrati. Tra gli over 50 la percentuale degli esagerati si attesta su un più contenuto 7%. Anche questo è un fenomeno da non sottovalutare, perché getta una luce allarmante sulla capacità di orientamento delle nuove generazioni sui grandi temi sociali. Proiettando in popolazione, sotto i 35 anni la stima dell’immigrazione varia tra il 31% e il 39%, mentre sopra i 50 anni tra il 19% e il 27%.

Altri fattori incidono sulla sovrastima del fenomeno dell’immigrazione, le donne – proiettando in popolazione – si attestano su una stima di poco superiore all’intervallo 31% – 38%, contro il 22%-28% dei maschi. Una differenza di genere significativa. Meno importante, ma comunque presente, la differenza tra Nord, Centro, Sud ed Isole, con un miglioramento al Nord.

L’identikit dell’italiano che assegna una importanza al fenomeno dell’immigrazione non aderente al reale è  chiaro: giovane (sotto i 35 anni) e di bassa scolarizzazione, prevalentemente donna e con leggera preponderanza al sud e nelle isole. Proprio il segmento di elettorato che la Lega sta tentando di aggredire con la nuova campagna xenofoba.

-> Vai alla ricerca originale
-> Scarica i dati della ricerca
-> Scarica i valori di riferimento presi dalle fonti ufficiali
-> Vai all’approfondimento sull’Analfabetismo Funzionale

NOTA: Le proiezioni in popolazione sono state effettuate mediante stima degli intervalli di confidenza al 99%. Elaborazione di Lidimatematici.it sulla base dei dati statistici forniti nello studio, per dettagli contattare la redazione (redazione@lidimatematici.it).
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